Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ribadito che l’Italia è un Paese democratico in grado di prendersi cura di sé nel rispetto della sua Costituzione, in risposta alle recenti dichiarazioni di Elon Musk sui giudici italiani. Queste parole richiamano un commento precedente del presidente, risalente al 7 ottobre 2022, in seguito alle affermazioni della ministra francese per gli Affari europei, Laurence Boone, che aveva espresso preoccupazioni riguardo al nuovo governo Meloni e alla gestione dei diritti civili. Mattarella ha sottolineato che chi assume importanti ruoli di governo in Paesi alleati deve rispettare la sovranità di altre nazioni e non deve impartire istruzioni.
Intanto, Musk è stato nominato a capo del dipartimento per l’Efficienza governativa degli Stati Uniti dall’ex presidente Donald Trump, con il compito di snellire la burocrazia e ristrutturare le agenzie federali. Musk condividerà questo incarico con Vivek Ramaswamy, ex candidato repubblicano alla presidenza. Trump ha descritto questo progetto come il ‘progetto Manhattan’ dei tempi moderni, un riferimento al programma di ricerca militare della Seconda guerra mondiale.
L’argomento in questione riguarda le dichiarazioni di Musk su un post di Mario Nawfal su X, che commentava la decisione della magistratura italiana relativa al trasferimento di migranti in Albania. Musk ha invocato un cambiamento, affermando che questi giudici “devono andarsene” e mettendo in dubbio se l’Italia sia veramente una democrazia o un’autocrazia non eletta. Ha criticato la sentenza che ha annullato il trattenimento dei migranti, esprimendo preoccupazione per il fatto che, secondo lui, questa decisione impedisce al governo di Giorgia Meloni di espellere gli immigrati clandestini, lasciando i confini italiani aperti a quelli che definisce “nuovi europei”.
Musk ha poi ripetuto le sue preoccupazioni su quanto fosse inaccettabile che l’Italia fosse governata da una “autocrazia non eletta”, evidenziando un apparente scetticismo riguardo alla democrazia italiana e alle sue istituzioni giudiziarie. Le sue dichiarazioni hanno quindi suscitato un acceso dibattito sulle questioni di sovranità nazionale e sulla giustizia.