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venerdì, 15 Novembre, 2024
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L’italiano che conquistò Churchill e lo salvò dalla fucilazione

Camillo Ricchiardi, un avventuroso colonnello della Legione volontaria italiana, ha avuto un ruolo significativo nel conflitto anglo-boero. In un episodio emblematico del 15 novembre 1899, Ricchiardi, conosciuto per le sue doti di comando, ordinò di risparmiare un giovane giornalista inglese, Winston Churchill, accusato di spionaggio e destinato alla fucilazione. Churchill, che si trovava in abiti civili, era stato catturato a bordo di un treno blindato britannico immobilizzato dagli italiani, i quali avevano fatto deragliare la locomotiva e immobilizzato la guarnigione britannica.

Ricchiardi, con un’operazione rapida, inflisse una pesante sconfitta agli inglesi, catturando circa sessanta persone, tra cui Churchill, che più tardi evaderà da un campo di prigionia a Pretoria. Curiosamente, Churchill omise di menzionare l’intervento dei volontari italiani nelle sue memorie.

Ricchiardi, di origine piemontese, aveva avuto una carriera avventurosa che lo portò a servire in diverse guerre, tra cui quella tra Cina e Giappone, e la guerra d’Abissinia. Dopo il congedo dall’esercito sabaudo, si offrì al servizio del re Rama V del Siam, prima di unirsi ai filippini nella loro lotta per l’indipendenza dalla Spagna. Nel 1899, si trasferì in Sudafrica, dove si schierò con i boeri, condividendo la loro causa e specializzando la Legione italiana in operazioni di guerriglia.

Ricchiardi combatté con coraggio e astuzia, utilizzando tecniche che gli inglesi avrebbero poi adottato con la creazione dei commandos. Durante la guerra, incontrò Myra Francisca Guttmann, nipote del presidente boero Paul Kruger, che divenne sua moglie. Dopo il conflitto, tornò in Italia e successivamente si trasferì a Monte Carlo e Casablanca, dove morì nel 1940.

Con la fine della guerra anglo-boera nel 1902, il Regno Unito ottenne la vittoria, annettendo le repubbliche boere, e molti italiani rimasero in Sudafrica, finendo in campi di concentramento. L’italianità in Sudafrica diminuì, ma durante la Seconda Guerra Mondiale, molti soldati italiani tornarono come prigionieri, guidati da Winston Churchill, il quale, ironicamente, doveva la salvezza al colonnello Ricchiardi.

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