Dal 2020, il Long Covid si è manifestato come una condizione complessa che colpisce pazienti mesi dopo l’infezione da SARS-CoV-2. Tra i sintomi persistenti vi sono affaticamento, difficoltà respiratorie, dolori muscolari, tachicardia, perdita di capelli e “nebbia mentale”. Nonostante i progressi nella ricerca, trovare un trattamento efficace è stato difficile. Tuttavia, uno studio internazionale ha identificato un approccio promettente: la combinazione di terapia cognitivo-comportamentale (CBT) e attività fisica aerobica intermittente.
Il Long Covid, conosciuto anche come sindrome post-COVID-19, viene riconosciuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come una condizione multisistemica. I sintomi possono durare oltre tre mesi dalla guarigione iniziale e compromettere significativamente la qualità della vita, influenzando lavoro e relazioni. L’affaticamento cronico è tra i sintomi più comuni, spesso associato a difficoltà cognitive, disturbi del sonno e problematiche del sistema nervoso autonomo, rendendo complicata l’individuazione di terapie efficaci.
Un gruppo di ricerca internazionale, guidato dall’Università McMaster e che include istituti come l’Università Monash e gli Ospedali Universitari di Ginevra, ha esaminato 24 studi precedenti su quasi 3.700 pazienti con Long Covid. Dallo studio è emerso che l’unica terapia che offre benefici significativi è la combinazione di CBT ed esercizio aerobico intermittente, risultata efficace nel ridurre l’affaticamento e migliorare la concentrazione.
La CBT si concentra sulla modifica di pensieri disfunzionali e comportamenti dannosi, risultando utile per gestire i sintomi persistenti. Le sessioni, spesso online, forniscono ai pazienti strumenti pratici per affrontare difficoltà quotidiane. L’attività fisica aerobica intermittente, con sessioni moderate alternate a periodi di riposo, aiuta a migliorare la resistenza fisica senza sovraccaricare il corpo.
Sono stati valutati anche trattamenti inefficaci, come farmaci specifici e integratori, che non hanno mostrato risultati significativi. La ricerca sottolinea l’importanza di approcci terapeutici basati su evidenze scientifiche e la necessità di ulteriori studi. Sebbene la CBT possa sembrare minimizzare la componente fisica del Long Covid, i ricercatori affermano che essa affronta sia aspetti fisici che psicologici, costituendo un approccio olistico per il trattamento della sindrome.