Francesco II di Borbone, ultimo re di Napoli, morì in anonimato il 27 dicembre 1894 ad Arco, dopo quasi trent’anni di esilio. La sua breve reggenza, durata meno di due anni, segnò la fine del Regno delle Due Sicilie, che non riuscì a modernizzarsi. Considerato il meno colpevole in un contesto di tradimenti e inganni, Francesco era descritto come timido, taciturno e profondamente religioso, tanto che il popolo lo soprannominava “Franceschiello”. La sua armata, male comandata, non opponeva resistenza agli invasori, e i generali, incapaci o pronti a svendersi ai nuovi governanti sabaudi, condussero il regno al disastro.
Francesco sposò per procura Maria Sofia di Baviera, ma la vita coniugale fu complicata e la regina si trovò osteggiata dalla corte. Trascurato e isolato, il re non comprese le opportunità politiche, inclusa l’offerta di Cavour per un’alleanza che comprometteva lo Stato della Chiesa, considerata inaccettabile per il suo fervente cattolicesimo. La sua incapacità di adottare riforme moderne contribuì alla sua caduta, e la flotta reale non fu in grado di contrastare lo sbarco di Garibaldi a Marsala, avvantaggiato dagli interessi britannici.
Garibaldi, ben visto a Londra, approfittò della debolezza di Francesco, il quale assisteva al crollo del suo regno. Napoli fu abbandonata per evitare spargimenti di sangue, e Garibaldi si proclamò dittatore, facilitando l’ingresso dei piemontesi che presero il controllo della situazione. Nell’assedio di Gaeta, fu Maria Sofia, la moglie di Francesco, a dimostrarsi eroina, incoraggiando i soldati e resistendo alla disfatta imminente.
Dopo la proclamazione del Regno d’Italia nel 1861, l’intero apparato militare si schierò con i nuovi governanti e coloro che si opposero furono incarcerati. La monarchia dei Borbone, non ritenuta ne’ florido regno ne’ nemico di Dio secondo Gladstone, giunse al termine. Francesco e Maria Sofia trovarono rifugio in esilio, prima a Roma e poi a Parigi, senza riuscire a organizzare una restaurazione. L’illusione della continuità dinastica svanì con la morte della loro unica figlia.
La figura di Francesco, in seguito rivalutata dalla Chiesa, non portò a una rinascita dei Borbone al trono di Napoli. Quando Maria Sofia morì a Monaco di Baviera nel 1925, pochi la riconobbero. I resti della famiglia Borbone riposano ora nella basilica di Santa Chiara a Napoli.