La parola passa a Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia, il quale avrà il compito di gestire le richieste di modifica alla manovra di bilancio sia da parte della maggioranza che dell’opposizione. I leader della maggioranza sono aperti a possibili modifiche in settori come le forze dell’ordine, le politiche sociali e il supporto alle imprese, a patto che siano concordate e finanziariamente sostenibili. Giorgetti dovrà verificare la disponibilità di fondi per eventuali correttivi, come l’esclusione delle forze dell’ordine dal blocco del turn-over nella pubblica amministrazione, l’introduzione dell’Ires premiale richiesta dalle associazioni datoriali e misure di supporto alle famiglie, come la Dote Famiglia da 500 euro per le attività extra scolastiche dei minori.
Non ci saranno stravolgimenti nel testo della manovra, né proposte che non siano condivise. È in discussione la conferma della riduzione del canone Rai da 90 a 70 euro, proposta dalla Lega, e l’innalzamento delle pensioni minime da 617 a 621 euro avanzato da Forza Italia, ma entrambi sono considerati non prioritari. La proposta fondamentale resta il sostegno ai redditi medio-bassi attraverso la stabilizzazione del taglio del cuneo fiscale fino a 40mila euro.
Un vertice tra i leader della coalizione, tra cui la premier Giorgia Meloni e i vice Matteo Salvini e Antonio Tajani, ha avuto luogo in un clima di segreto, tanto che ci si è ipotizzato potesse svolgersi in forma privata o in videoconferenza. Palazzo Chigi ha descritto l’incontro come “proficuo”, volto a una manovra che sostiene il sistema sanitario, le famiglie e il tessuto produttivo. Il governo si impegna a ascoltare le proposte migliorative provenienti dal Parlamento, mantenendo un occhio attento ai conti pubblici, ancora messi a dura prova dagli effetti del super bonus.
Sono stati presentati oltre 200 emendamenti alla legge di bilancio. Tra le richieste della maggioranza ci sono cambiamenti relativi ai revisori del Mef nelle aziende che ricevono sovvenzioni statali e una revisione della tassazione sui profitti delle criptovalute, aumentata dal 26 al 42%. La discussione si concentra quindi su come migliorare la manovra senza compromettere la sostenibilità economica.
