Sono attualmente in corso test di laboratorio per identificare la causa di una malattia segnalata in Congo, con l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) che avverte che “è possibile che più di una malattia stia contribuendo ai casi e ai decessi”. La malaria, comune nella regione, potrebbe essere una delle cause, insieme ad altre patologie come polmonite acuta, influenza, COVID-19, morbillo e malnutrizione. I sintomi associati ai decessi includono difficoltà respiratorie, anemia e segni di malnutrizione acuta.
L’area colpita ha vissuto un deterioramento dell’insicurezza alimentare, bassa copertura vaccinale e accesso limitato a diagnostica e gestione dei casi. La carenza di personale sanitario, rifornimenti e mezzi di trasporto ostacola ulteriormente le misure di controllo della malaria. Nell’aggiornamento dell’Oms, si evidenziano sintomi come febbre (96,5%), tosse (87,9%) e affaticamento (60,9%).
La situazione necessita di ulteriori indagini per escludere malattie sospette, tra cui morbillo, influenza, sindrome uremica emolitica e malaria. Tra il 24 ottobre e il 5 dicembre 2024, il distretto sanitario di Panzi, nella provincia di Kwango, ha registrato 406 casi di una malattia non diagnosticata con sintomi di febbre e tosse. La maggior parte dei pazienti è costituita da bambini sotto i 5 anni e i decessi sono stati 31. L’area è remota e difficile da raggiungere, richiedendo 48 ore di viaggio da Kinshasa.
Nel frattempo, i Nas hanno prelevato campioni da un paziente dimesso dall’ospedale San Luca di Lucca, che presentava sintomi influenzali simili a quelli della malattia in Congo. I campioni saranno analizzati dall’Istituto Superiore di Sanità. È in corso anche una riunione tecnica al Ministero della Salute con rappresentanti dell’Istituto Superiore di Sanità per valutare la situazione in Congo e il caso sospetto a Lucca. La situazione resta critica, richiedendo attenzione e indagini approfondite per garantire una risposta adeguata e tempestiva alla diffusione di questa malattia.