L’Italia è attualmente minacciata da una significativa perturbazione atlantica, ostacolata dall’anticiclone sui Balcani. Antonio Sanò, meteorologo di iLMeteo.it, descrive questo anticiclone come un “muro” che impedisce il normale movimento della perturbazione verso est. Di conseguenza, la saccatura e il ciclone in formazione deviando verso sud attraversano il Mediterraneo e raggiungono il Nord Africa. Questo spostamento lento consente al sistema ciclonico di assorbire calore dal caldo Mar Tirreno, intensificandosi ulteriormente.
C’è il rischio che si sviluppi un ciclone simil-tropicale, dato il movimento lento del ciclone, le alte temperature del Mediterraneo e l’umidità accumulata. Le condizioni potrebbero portare all’emergere di un “Medicane”, un uragano mediterraneo, caratterizzato da venti forti e piogge torrenziali. Gli eccezionali rapporti di temperatura nel Mar Tirreno e nello Ionio, rimasti caldi dopo un’estate di ondate di calore, alimentano ulteriormente il fenomeno. Si prevede che il sistema ciclonico possa causare gravi disagi fino al 22 ottobre, aumentando il rischio di alluvioni nelle aree più vulnerabili.
Attualmente, il maltempo ha già colpito diverse regioni italiane, in particolare il Nord-Ovest, con nubifragi in Piemonte e Liguria, e pesanti piogge in Toscana e Nord-Est. Con il passare delle ore, la perturbazione si sposterà lentamente verso il versante tirrenico, colpendo anche Roma e l’alta Campania. Venerdì si prevede un’intensa malattia su gran parte del Paese.
Nel weekend, è atteso un ulteriore aumento dell’intensità del ciclone che colpirà soprattutto il Sud e il Nord-Est. Si temono piogge eccezionali tra Sicilia e Calabria, con accumuli tra 400-500 litri per metro quadrato, pari a circa metà della pioggia annuale concentrata in pochi giorni. Queste precipitazioni potrebbero causare alluvioni nelle regioni meridionali, mentre si prevede un miglioramento nel Nord-Ovest con possibili schiarite.
La situazione rimarrà critica fino al 22 ottobre, quando è previsto un miglioramento progressivo. Tuttavia, fino ad allora, si consiglia massima prudenza e attenzione agli avvisi meteo emessi dalla Protezione Civile Nazionale.