Una foto di Giuseppina Massetti e della figlia Martina Gleboni, accompagnata dalla scritta “No alla violenza sulle donne” di ActionAid, ha assunto un significato tragico dopo gli eventi avvenuti a Nuoro. Inizialmente simbolo di speranza e impegno contro la violenza di genere, ora evoca solo dolore a seguito dell’omicidio della madre e della figlia, entrambe vittime di Roberto Gleboni, operaio forestale. La brutale strage familiare si è verificata il 25 settembre, quando i corpi di Giusi, 43 anni, e Martina, 24 anni, sono stati rinvenuti nella loro abitazione.
La dinamica dell’evento è sconvolgente: Gleboni ha sparato alla moglie e alla figlia, prima di rivolgere l’arma contro altri due figli e un vicino di casa, Paolo Sanna, di 69 anni. Dopo aver commesso l’omicidio, si è suicidato a casa della madre, Maria Esterina Riccardi, ferendola gravemente ma senza causarne la morte. La tragedia ha fatto precipitare la comunità di Nuoro in un clima di incredulità e profonda tristezza.
Martina, prima della sua tragica fine, aveva dedicato la sua tesi di laurea al padre e alla madre, descrivendo il padre come “l’amore più grande della mia vita”. Questa dedica, scritta nel 2022, risalta l’ironia e il dramma della situazione, poiché lo stesso padre che anni dopo avrebbe distrutto la sua famiglia era stato visto da Martina sotto una luce di amore e rispetto. La comunità è ora segnata da un senso di perdita e impotenza, poiché le due vittime rappresentavano non solo una famiglia, ma anche il volto della lotta contro la violenza di genere.
Questa violenza, culminata in un omicidio familiare, ha riaperto il dibattito sulla sicurezza delle donne e sull’emergenza della violenza domestica in Italia. Il caso di Giusi e Martina è un triste reminder della necessità di perseguire con urgenza politiche di protezione per le donne e di sensibilizzazione contro la violenza. La notizia ha scosso l’intera comunità, lasciando un segno indelebile e l’urgenza di un cambiamento sociale e culturale profondo.