Roberto Mancini, commissario tecnico della nazionale saudita, è sotto accusa dopo il deludente pareggio 0-0 contro il Bahrein. Alla fine della partita, ha reagito con un gesto di stizza verso un tifoso che lo contestava, evidenziando il momento difficile della sua gestione. Finora, l’unico successo di Mancini in Arabia Saudita è stato contro l’Indonesia, mentre ha collezionato due pareggi, entrambi con rigori falliti, e una sconfitta contro il Giappone, che attualmente guida il girone con 10 punti.
La situazione del girone per l’Arabia Saudita è complessa. La squadra è attualmente terza con 5 punti, a pari merito con Australia e Bahrein, e si trova a rischio di non qualificazione, poiché solo le prime due classificate di ogni girone possono accedere direttamente al Mondiale. Mancini ha sottolineato che “il problema è solo uno: se non segniamo, non vinciamo”, evidenziando la necessità di migliorare nella fase di finalizzazione. Ha anche commentato sul fatto che gli errori dal dischetto complicano ulteriormente la situazione, affermando: “Se a ogni partita sbagliamo un rigore, tutto diventa ancora più complicato… Come risolverlo? Non lo so”.
Il tecnico ha già vissuto polemiche in passato. Dopo la sconfitta contro il Giappone, un giornalista giapponese lo ha provocato chiedendo delle sue elevate aspettative rispetto ai risultati della squadra; Mancini ha risposto in modo piccato, chiedendo di vedere il suo conto in banca. Inoltre, ha criticato i vertici del campionato saudita per l’elevato numero di giocatori stranieri, ritenendo che ciò possa influire negativamente sulle prestazioni della nazionale.
Con sei partite ancora da giocare, Mancini e la sua squadra devono affrontare una sfida ardua per cercare di ottenere risultati che possano garantire la qualificazione al Mondiale. Le aspettative nei suoi confronti continuano a crescere, così come le pressioni da parte dei tifosi e dei media. La sua capacità di gestire la situazione è stata messa in discussione, e ogni intervista o commento da parte sua sembra accentuare le tensioni esistenti tra la squadra e l’opinione pubblica.