La Camera ha confermato la fiducia al governo sulla legge di Bilancio, con 211 voti favorevoli e 117 contrari. Negli ultimi giorni, l’approvazione della manovra è stata segnata da ritardi e polemiche tra i partiti. La legge di Bilancio 2025, del valore di circa 30 miliardi di euro, prevede una riduzione strutturale del cuneo fiscale per i redditi fino a 40mila euro e un passaggio a tre aliquote Irpef, per un costo di 18 miliardi, puntando a sostenere i redditi medio-bassi contro l’inflazione.
La manovra è vincolata dagli impegni del piano di bilancio settennale, per riportare il rapporto deficit/Pil sotto il 3% entro il 2026, richiedendo una rigorosa revisione della spesa. Le stime di crescita del Pil per il 2024 sono state abbassate dall’1% all’0,5%. I fondi sono stati concentrati su settori specifici, come il sistema sanitario e politiche contro l’inverno demografico. Tra le nuove misure, un anticipo delle imposte differite (Dta) per un totale di circa 3,5 miliardi è previsto per il 2025 e 2026.
Le opposizioni criticano la manovra, specialmente riguardo al settore sanitario, e Cgil e Uil hanno proclamato uno sciopero generale, lamentando l’assenza di misure su pensioni e lavoro. Una controversia è emersa riguardo a una norma che equiparava le indennità dei ministri non parlamentari a quelle dei parlamentari, risolta attraverso un rimborso spese per trasferta.
La norma ‘anti Renzì’ sul divieto di incarichi esterni per i parlamentari è stata riformulata, ma il provvedimento di proroga dei pedaggi autostradali è stato cancellato. È stata introdotta l’Ires premiale per le imprese che reinvestono, con aumento della flat tax per i dipendenti. La tassazione sulle criptovalute è stata ridotta dal 42% al 26%.
Non si procede con la riduzione della seconda aliquota Irpef, che attende un decreto ad hoc. È previsto un bonus bebè di 1.000 euro per ogni figlio nato o adottato, con congedo parentale esteso. Il meccanismo di detrazioni è stato modificato per i redditi più alti.
Sono stati ripristinati fondi per la Metro C di Roma e previsti controlli più severi sui bilanci delle aziende che ricevono fondi pubblici. Infine, un fondo Dote Famiglia e modifiche all’assegno di disoccupazione sono stati introdotti. Aumentano i fondi per il Ponte sullo Stretto e il credito d’imposta per la Zona Economica Speciale del Mezzogiorno.