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sabato, 23 Novembre, 2024
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Marcia a Roma: Uniamo le Voci Contro la Violenza sulle Donne

“Disarmiamo il patriarcato.” Le rappresentanti di ‘Non una di Meno’ esprimono questa richiesta durante un incontro stampa in occasione del corteo ‘transfemminista’ a Roma. Sottolineano che viviamo in un contesto di guerra, sia interna che esterna, caratterizzato da una violenza strutturale che permea la società. Quest’anno, si sono registrati 106 femminicidi, un dato che evidenzia non un’eccezione, ma un problema sistemico e profondamente radicato.

Le attiviste affermano la necessità di disarmare il patriarcato, rimuovendo le “armi” che influiscono su ogni aspetto della vita delle donne. La violenza si manifesta attraverso i gruppi ‘pro-vita’ negli ospedali, la transfobia, le molestie nei luoghi di lavoro e la costante sottopagazione e precarietà lavorativa. Anche nelle scuole, non vi è un’adeguata educazione transfemminista, contribuendo a normalizzare la violenza che viviamo.

Le organizzatrici del corteo intendono riprendersi lo spazio pubblico per diventare una “marea” capace di annullare il patriarcato. Rispondendo alle affermazioni del ministro Valditara, le attiviste evidenziano come la violenza patriarcale si manifesti anche nei dati sui femminicidi, definendoli solo la punta di un iceberg di abusi perpetrati quotidianamente.

Viene menzionata la violenza strutturale come necessità di cambiamento radicale della società. In un contesto bellico, la violenza viene normalizzata e intensificata. Il governo attuale, secondo le attiviste, non presenta discontinuità rispetto ai precedenti, con politiche che costringono le donne in lavori precari e sottopagati. Si affermano quindi preoccupazioni per misure come il ddl sicurezza, che limitano il diritto al dissenso e pongono restrizioni per le donne incinte o con figli piccoli.

Questa mobilitazione culmina con un appello a un cambiamento profondo e una lotta collettiva contro il patriarcato e la violenza, sottolineando che una premier donna non basta a contrastare un sistema patriarcale radicato. In conclusione, l’associazione chiede un’azione immediata e incisiva per affrontare le ingiustizie subite.

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