La mattina del 6 gennaio 1980, a Palermo, Maria Mattarella si trovava sul sedile posteriore di una Fiat 132 insieme alla nonna materna, mentre i genitori, Piersanti Mattarella, presidente della Regione Sicilia, e Irma Chiazzese, erano sui sedili anteriori. Durante quell’epifania, il killer si avvicinò rapidamente e sparò, in un attacco che cambiò per sempre le vite di tutti i presenti e che rappresentava un momento cruciale anche per la Sicilia e l’Italia, ignare della reale pericolosità della mafia. La scorta di Piersanti, normalmente presente, era assente quel giorno poiché lui aveva deciso di lasciarla libera. L’assassino, dopo aver inceppato la pistola, tornò al suo veicolo per prendere un’altra arma e finire il lavoro, mentre Irma cercava di proteggere il marito, rimanendo ferita dai proiettili.
Questo tragico evento rimase impresso nella mente di Maria, che all’epoca aveva solo diciotto anni. Le conseguenze dell’omicidio di Piersanti Mattarella non furono mai pienamente giustiziate per quanto riguarda gli esecutori materiali. La scena di quei momenti drammatici fu catturata dalla fotografa Letizia Battaglia, che, presente per caso, immortalò il dolore e il caos. Uno scatto rivelò Sergio Mattarella, lo zio di Maria, mentre tentava di estrarre il corpo del fratello dall’auto, sapendo che i soccorsi erano vane illusioni.
Il legame tra zio e nipote si rafforzò in quel momento di crisi, legame che avrebbe influenzato in modo significativo le vite di entrambi. Sergio Mattarella, successivamente diventato commissario e ministro per il suo partito, la Democrazia Cristiana, si dedicò a sostenere i nipoti rimasti orfani a causa dell’atroce crimine mafioso, frutto di tensioni interne al partito.
Maria, che aveva condiviso un legame speciale con lo zio, seguì le orme del padre intraprendendo una carriera nella pubblica amministrazione e diventando segretario generale della presidenza della Regione. La sua vita continuò a essere segnata dalla perdita, subendo un’altra tragedia con la morte del marito nel 2015. Nonostante il dolore, Maria non si arrese, dimostrando una resilienza che caratterizzò anche la sua reazione all’omicidio del padre.