Vincitrice della medaglia d’oro ai mondiali di karate giovanili a Jesolo, in Veneto, Mariam Bsharat, una palestinese di 21 anni, è diventata una figura di spicco. Questo rappresenta il primo successo iridato per la Palestina in una competizione di tale livello. In un periodo particolarmente difficile per il popolo palestinese, il sito Middle East Monitor ha titolato “Una palestinese ‘Kick ass’ vince l’oro”, un riferimento a un celebre fumetto e a un film del 2010.
Mariam, originaria di Nablus, in Cisgiordania, ha trionfato nella categoria cadetti Kumite 61 kg, sconfiggendo in finale l’egiziana Roaa Mohamed con un punteggio di 2-0. Il podio è stato completato dall’italiana Nicole Correddu, che Mariam ha battuto in semifinale con un punteggio di 8-3. La giovane atleta ha anche superato avversarie come la bosniaca Ajlin Kurtanovic, la svizzera Esma Redzic e la belga Maissa Sridi, dimostrando una notevole abilità tecnica e determinazione.
Visibilmente commossa, Mariam ha dedicato la sua vittoria al popolo palestinese, pur non rilasciando dichiarazioni verbali. Ha però mostrato con orgoglio la bandiera palestinese cucita sul suo karategi bianco, un gesto che ha suscitato emozione e gioia tra i palestinesi e negli ambienti dei media arabi, facendo rapidamente il giro del web.
Quest’anno, Mariam Bsharat ha già vinto due importanti tornei giovanili, uno a Manila, nelle Filippine, e l’altro a La Coruna, in Spagna. La sua storia si intreccia anche con quella di un’altra giovane campionessa palestinese, Nagham Abu Samrah, che è deceduta a gennaio dopo essere rimasta in coma e aver subito l’amputazione di una gamba a seguito delle ferite riportate in un bombardamento sulla Striscia di Gaza nel mese di dicembre. Mariam rappresenta non solo un esempio di successo sportivo, ma anche una fonte di ispirazione e speranza per molti, in un contesto di sfide e conflitti. La sua vittoria è quindi un simbolo di resilienza e determinazione per il popolo palestinese.