Questa mattina, su ordine della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, sono state riesumate le salme di Amedeo Matacena e di sua madre, Raffaella De Carolis, deceduti nel 2022 a Dubai, dove Matacena si era trasferito per sfuggire a una condanna per associazione mafiosa. Le salme sono state trasferite per autopsia all’istituto di medicina legale dell’Università La Sapienza a Roma. Matacena è stato riesumato dal cimitero di Minturno, mentre la madre dal cimitero di Condera a Reggio Calabria.
L’autopsia su Matacena è stata effettuata dal medico legale Aniello Maiese e dalla tossicologa Maria Chiara David. Gli esiti delle autopsie saranno disponibili solo dopo 90 giorni, quando i periti presenteranno una relazione al sostituto procuratore Sara Parezzan, che guida l’inchiesta sulla morte di Matacena e della madre.
L’indagine per omicidio è concentrata sull’ultima moglie di Matacena, Maria Pia Tropepi, che ha nominato due consulenti per assistere alle autopsie. La morte di Matacena era inizialmente stata attribuita a un infarto, ma la Procura sospetta un legame tra i due decessi, suggerendo possibili cause non naturali. Secondo gli inquirenti, Matacena e la madre potrebbero essere stati avvelenati da Tropepi.
In parallelo alle indagini, Tropepi ha rivendicato il diritto di ereditare i beni di Matacena, presentando un testamento olografo il cui valore e autenticità sono attualmente sotto esame. Quest’ultima rivelazione ha ulteriormente complicato la situazione, rendendo i legami tra i decessi e il potenziale movente ancora più intricati.
L’inchiesta prosegue con attenzione, dato il controverso passato di Matacena, figura nota per la sua associazione con la criminalità organizzata e per le sue attività politiche e imprenditoriali. La situazione si presenta complessa, poiché elementi di avvelenamento e dispute ereditarie si intrecciano in un caso che cattura l’attenzione pubblica e giudiziaria. Le autopsie potrebbero rivelare indicazioni decisive per chiarire le circostanze della morte di Amedeo Matacena e Raffaella De Carolis.