Con 84 voti favorevoli, 58 contrari e nessun astenuto, la modifica della legge sulla maternità surrogata è stata approvata definitivamente dal Senato, diventando legge. Questo disegno di legge introduce il divieto di praticare la maternità surrogata non solo in Italia, dove già è illegale, ma anche all’estero, in quei Paesi dove la pratica è legittima. La norma modifica l’articolo 12 della legge 40 del 19 febbraio 2004, specificando che chiunque realizzi, organizzi o pubblichi la commercializzazione di gameti o la surrogazione di maternità sarà punito con pene detentive da tre mesi a due anni e con multe che vanno da 600.000 a un milione di euro. Inoltre, se tali atti sono commessi all’estero, il cittadino italiano sarà soggetto alle leggi italiane.
Le opposizioni hanno espresso forte dissenso. Riccardo Magi, segretario di +Europa, ha definito questo provvedimento una “pagina nera” per i diritti e le libertà, sottolineando che equiparare la nascita di un bambino a “reati universali” come la pedofilia è inammissibile. Ha criticato la politicizzazione del corpo femminile, affermando che la legge rappresenta un attacco all’autodeterminazione delle donne.
La senatrice a vita Elena Cattaneo ha descritto il disegno di legge come un manifesto ideologico, sostenendo che dovrebbe invece prioritariamente tutelare la libertà e il benessere dei minori, indipendentemente dalle circostanze della loro nascita. Ha osservato come la gestazione per altri, sebbene riconosciuta in vari Paesi, non possa essere considerata un reato universale. Cattaneo ha infine espresso incredulità nel vedere la maternità surrogata paragonata a reati gravi come la pedofilia o il genocidio.
Matteo Salvini, vice premier e leader della Lega, ha applaudito all’approvazione della legge, dichiarando che la pratica della maternità surrogata diventa reato universale. Ha descritto la norma come una vittoria contro un “squallido business” che sfrutta le donne e mercifica i bambini. La legge mira a fermare un’industria miliardaria ritenuta immorale e a proteggere i diritti delle donne e dei bambini coinvolti nella maternità surrogata.