“Oggi possiamo dire che lo Stato è un signore distinto, ma non più distante”. Questa è l’essenza della visita inaspettata del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a Caivano, espressa da don Maurizio Patriciello, parroco dei Santi Apostoli. La visita rientra in un contesto di cambiamenti innescati da una legge dedicata alle periferie a rischio, voluta dal governo Meloni. Mattarella, in visita privata a Napoli per i primi giorni dell’anno, ha voluto rendere onore alla comunità durante una messa speciale celebrata da don Patriciello.
Ieri, il presidente aveva già incontrato cittadini e turisti, rispondendo a saluti e richieste di selfie nel centro storico di Napoli, visitando luoghi simbolici come la chiesa del Gesù nuovo e la basilica di Santa Chiara. Oggi ha ricevuto il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, prima di dirigersi a Caivano, dove è stato accolto dal prefetto di Napoli. Durante la funzione religiosa, Mattarella ha preso la parola in un momento non programmato, rivolgendosi alla comunità con un messaggio di speranza.
Il presidente ha sottolineato l’importanza dei giovani, augurando un futuro sereno e promettente, in un contesto di lavoro e impegno. Ha espresso gratitudine per l’opera di don Patriciello e ha voluto che il suo messaggio fosse un invito a guardare con ottimismo al futuro. “La comunità vive di leggi e legalità, non di soprusi”, ha rimarcato il prefetto, evidenziando come la visita di Mattarella sia un segnale forte della presenza dello Stato nella vita quotidiana.
Don Patriciello ha affermato che, nonostante le difficoltà, “qualcosa di bello sta succedendo” a Caivano, e ha interpretato le parole del presidente come un incoraggiamento a proseguire nel lavoro svolto. Ha sottolineato che per troppo tempo lo Stato non si era visto nelle periferie, ma ora la sua presenza è palpabile. La giornata ha rappresentato un momento di unità e di speranza, testimoniando un cambiamento positivo e un rinnovato impegno da parte delle istituzioni verso le comunità in difficoltà.