28 Settembre 2024

Medioriente in crisi: Il rischio di una guerra totale tra Hezbollah e Israele

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Il conflitto in Medioriente continua a intensificarsi, con Israele che conduce attacchi aerei mirati contro Hezbollah, nel tentativo di ripristinare la sicurezza nel Nord e ridurre l’afflusso di sfollati. Le regioni della Galilea e delle alture del Golan sono desolate, costringendo il primo ministro israeliano, Netanyahu, a rifiutare proposte di cessate il fuoco. Gli attacchi vanno avanti con l’intento di isolare Hassan Nasrallah, leader di Hezbollah, particolarmente vulnerabile dopo una serie di eliminazioni strategiche dei suoi luogotenenti, culminata con l’uccisione di Muhammad Hussein Sarour, comandante delle forze aeree dell’organizzazione.

Nonostante le pressioni internazionali per un armistizio, tra cui richieste di stop al genocidio da parte di figure come Abu Mazen e appelli da Biden e Macron, Netanyahu mantiene la sua linea dura. Due motivi spingono questa decisione: i lanci di razzi da parte di Nasrallah verso il Nord non cessano, e una cessione da parte di Netanyahu potrebbe portare alla crisi del governo, minacciato dai partiti di estrema destra ultraortodossa che lo sostengono.

L’instabilità è crescente, e si parla di una potenziale guerra totale. Gli Stati Uniti, nel frattempo, forniscono un ulteriore aiuto a Tel Aviv, mentre le vittime a Gaza superano le 41.000 e oltre 90.000 rifugiati libanesi sono stati costretti a lasciare le loro case. Hezbollah ha accumulato un arsenale di circa 130.000 razzi e missili, oltre a una forza di 20.000 soldati e riservisti. In Siria, le forze di Hezbollah potrebbero anche contare su un numero indeterminato di carri armati pronti all’uso. L’Iran continua a lanciare minacce, mentre il regime di Damasco mantiene un profilo basso, in un contesto già teso da attacchi dei gruppi Houthi dallo Yemen, che hanno iniziato a lanciare missili balistici.

Con queste dinamiche, il futuro del Medioriente appare incerto e preoccupante, con scarse prospettive di pace in un territorio già profondamente segnato dalla violenza e dalla sofferenza.

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