Le dichiarazioni del sindaco di Bologna, Matteo Lepore, sulle camicie nere sono state criticate dalla premier Giorgia Meloni, che le ha definito un tentativo disperato di sviare l’attenzione da una mancanza di visione politica. Meloni ha espresso solidarietà alle forze dell’ordine, evidenziando che le uniche “camicie” in gioco sono quelle blu degli agenti aggrediti dai centri sociali. Durante un incontro a Bologna con i rappresentanti del centrodestra per sostenere la candidata Elena Ugolini, la premier ha accusato Lepore di incoerenza, lamentando che mentre chiede collaborazione in privato, lo accusa pubblicamente di fascismo.
Fuori dall’hotel dove si svolgeva l’incontro, vari mezzi blindati della polizia bloccavano l’accesso a causa di una contestazione pacifica di “Potere al Popolo”, che reclamava il fermo delle repressioni. All’interno, circa mille sostenitori del centrodestra sventolavano bandiere e firmavano petizioni per chiedere al sindaco di risarcire i danni provocati dall’alluvione e per abolire l’ordinanza “Bologna Città 30”. Tra i presenti, un sostenitore di Trump, in contrasto con i leader locali come Matteo Salvini, che ha sottolineato la sua vicinanza alle forze dell’ordine.
Le tensioni politiche sono aumentate dopo scontri tra polizia e manifestanti contro CasaPound a Bologna, con il centrodestra che ha condannato le violenze e il centrosinistra che ha criticato il governo per aver permesso la manifestazione. Meloni ha osservato che il “pericolo fascista” emerge tipicamente in coincidenza delle elezioni, e ha notato come i cittadini abbiano iniziato a riconoscere questo gioco politico.
Salvini ha richiesto un encomio per la polizia, affermando che gli unici “fascisti” rimasti sono nei centri sociali, mentre Antonio Tajani ha sostenuto la non violenza del centrodestra rispetto alla sinistra, che accusa di essere verbalmente violenta. Lupi ha invitato Lepore ad abbassare i toni, rendendo evidente il clima di tensione elettorale a meno di una settimana dalle elezioni.
Meloni ha infine criticato la Schlein per la sua gestione come vicepresidente della Regione, mentre Tajani ha sottolineato l’importanza dell’alternanza politica come antidoto alla dittatura democratica. Con queste premesse, il centrodestra si mostra determinato a non lasciarsi scoraggiare nella competizione in Emilia Romagna.