Gennaro Sangiuliano, il ministro della Cultura, si è presentato in tv per chiedere scusa e ribadire la sua volontà di continuare a guidare il ministero. Durante l’intervista al Tg1, durata circa 20 minuti, ha dichiarato di essere pronto a dimettersi se la premier Giorgia Meloni glielo chiedesse, ma ha anche affermato di averle fornito prove documentali per sostenere che la controversia attorno a lui sia soltanto “gossip”. Sangiuliano ha riferito che Meloni lo ha incoraggiato a “andare avanti” e a mantenere sempre la sincerità.
Emozionato, il ministro si è scusato pubblicamente con le persone a lui più care, in particolare con la premier, il governo, i collaboratori e con sua moglie, definita “una persona eccezionale”. Sangiuliano ha ribadito la sua versione dei fatti, negando qualsiasi divulgazione di documenti riservati del G7 Cultura e dichiarando che nessun denaro pubblico è stato usato per le trasferte con Maria Rosaria Boccia, imprenditrice e influencer. Riguardo alla revoca dell’incarico di consulente per i Grandi Eventi per Boccia, ha spiegato che la loro relazione personale è stata una delle ragioni per cui ha deciso di non nominarla. Ha inoltre specificato di aver coperto personalmente tutte le spese, mostrando al direttore del Tg1, Gian Marco Chiocci, i documenti e i biglietti di viaggio pagati con la sua carta di credito personale.
La situazione lo ha pesato, rendendo il discorso particolarmente delicato per lui, dato che si tratta di un “rapporto personale affettivo”. Sangiuliano ha sottolineato ripetutamente di non essere “ricattabile” e ha chiesto un chiarimento sulla verità. La sua testimonianza si è quindi concentrata sul desiderio di ripristinare la sua reputazione e il suo impegno per il ministero della Cultura, mentre cerca di affrontare le conseguenze della vicenda che lo ha coinvolto. Concludendo, ha espresso il suo dispiacere per la situazione, richiamando l’importanza della sincerità e dell’onestà nei rapporti personali e professionali.