Le borse chiudono in territorio positivo, sebbene con un leggero rallentamento rispetto ai massimi giornalieri, alla vigilia della decisione della Federal Reserve americana riguardo i tassi d’interesse. Gli investitori si aspettano ormai un abbassamento dei tassi di almeno 25 punti base, con alcuni che ipotizzano anche un possibile taglio di 50 punti. Milano si distingue tra le piazze europee, guadagnando lo 0,63%, sostenuta dal settore tecnologico, con Nexi e Stmicroelectronics in prima linea, e dai titoli legati all’impiantistica energetica.
Anche Parigi e Francoforte chiudono in positivo, nonostante un dato estremamente negativo proveniente dalla Germania. Infatti, l’indice Zew, che misura il livello di fiducia degli operatori economici, è crollato per il secondo mese consecutivo, registrando un valore di 3,6, ben al di sotto delle previsioni, toccando per alcuni parametri i minimi da maggio 2020, in pieno periodo pandemico.
Dall’altra parte dell’Atlantico, gli indici di Wall Street si mantengono positivi, con il Nasdaq che mostra il rialzo più marcato, rispondendo così a una recente penalizzazione. La spinta del mercato è arrivata, oltre che dalle aspettative relative alla Federal Reserve, anche da dati sulle vendite al dettaglio negli Stati Uniti, che si sono rivelati migliori delle attese.
In sintesi, i mercati europei reagiscono positivamente nonostante segnali inquietanti come il crollo della fiducia in Germania, mentre gli investitori americani mostrano ottimismo grazie a dati economici incoraggianti e alla prospettiva di una possibile riduzione dei tassi d’interesse da parte della Fed. In questo contesto, le borse di Milano, Parigi e Francoforte si muovono in sintonia, anche se con performance diverse, confermando l’importanza delle aspettative future sull’andamento economico globale.