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sabato, 23 Novembre, 2024
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Meta licenzia dipendenti per abuso di buoni pasto

La notizia proveniente da Los Angeles riguarda Meta, l’azienda di Mark Zuckerberg, e coinvolge il licenziamento di circa venti dipendenti a causa dell’uso improprio dei buoni pasto. Questi buoni, previsti come parte dei benefit aziendali, sono destinati a coprire le spese alimentari durante l’orario di lavoro. Tuttavia, alcuni dipendenti li hanno usati per acquistare prodotti non alimentari, come detersivi e articoli per la casa. Questo comportamento ha suscitato l’attenzione dei media, considerando che Meta vale circa 1,5 trilioni di dollari a Wall Street.

Secondo il Financial Times, i licenziamenti sono avvenuti dopo che i dipendenti hanno abusato sistematicamente del sistema di buoni pasto. Meta offre generosi benefits, specialmente per i dipendenti nel quartier generale di Palo Alto, dove hanno accesso a cibo gratuito e illimitato. Per coloro che lavorano in uffici più piccoli, come quello di Los Angeles, l’azienda fornisce buoni pasto giornalieri che coprono 20 dollari per la colazione, 25 dollari per il pranzo e 25 dollari per la cena. È fondamentale sottolineare che tali buoni sono destinati esclusivamente all’acquisto di cibo.

Tuttavia, alcuni dipendenti avrebbero interpretato questa regola in modo più permissivo. Un’ex lavoratrice ha dichiarato in un post anonimo su Blind, una piattaforma per dipendenti, di aver utilizzato i buoni per comprarsi articoli come dentifricio e tè, giustificando la propria azione con il fatto che, nei giorni in cui non consumava i pasti in ufficio, preferiva utilizzare il credito piuttosto che lasciarlo inutilizzato.

Questi licenziamenti si inseriscono in un contesto di ristrutturazione più ampio all’interno di Meta, che sta affrontando riduzioni e trasferimenti di personale in vari team, inclusi quelli di WhatsApp e Instagram. Tuttavia, i licenziamenti legati ai buoni pasto non sono direttamente connessi a queste operazioni di ristrutturazione.

Meta non ha fornito commenti ufficiali riguardo a questa situazione, ma il caso pone interrogativi sull’interpretazione e l’utilizzo dei benefit aziendali. Inoltre, riflette una tendenza crescente tra le aziende tecnologiche a monitorare attentamente i benefit concessi, specialmente in tempi di ristrutturazione e controllo dei costi.

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