“Il destino della Campania si decide in Campania, non a Roma”. Così Vincenzo De Luca, presidente della Regione, si esprime durante la Festa dell’Unità del Sannio a Foiano di Val Fortore. Criticando il commissariamento del Partito Democratico regionale, durato oltre due anni, De Luca sottolinea che durante l’ultimo congresso il 70% dei partecipanti non ha sostenuto la mozione di Elly Schlein. Definisce questo commissariamento una vergogna, paragonandolo a una situazione autoritaria. De Luca afferma che un partito incapace di rispettare la democrazia interna non può essere credibile come forza di governo.
Attacca direttamente il commissario regionale del partito, Misiani, sostenendo che dovrebbe dimettersi per la mancanza di dignità. De Luca critica la gestione del partito a livello nazionale, affermando che nonostante il commissariamento, lui intende ricandidarsi per un terzo mandato. Sottolinea che a Roma provano a esercitare pressioni e ricatti, ma lui non si lascerà intimidire.
Definendo il PD come un “partito totalmente anomalo”, De Luca lamenta il distacco della dirigenza dal territorio, affermando che il 90% dei dirigenti non ha legami con la base e non è supportato dalle persone. Dichiara che il suo “sistema di potere” è basato sul duro lavoro e sul sacrificio personale per il bene della Campania. Sottolinea che non accetterà che il futuro della regione sia influenzato da chi non comprende o rispetta il valore del lavoro.
Conclude rivendicando il suo impegno nel cambiare la Campania e affermando di essere determinato a proseguire la sua lotta per la regione, nonostante le difficoltà interne al partito. De Luca resta assertivo nel suo desiderio di guidare il cambiamento, rifiutando ogni tentativo di delegittimazione del suo operato e della sua visione politica.