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sabato, 14 Dicembre, 2024
HomePolitica“Mi faccio da parte: 200 mila in piazza a Seul”

“Mi faccio da parte: 200 mila in piazza a Seul”

Il popolo sudcoreano ha mostrato il proprio dissenso attraverso massicce manifestazioni mentre il Parlamento si è trovato in una situazione di divisione. Dopo un primo voto di impeachment che non ha avuto successo, il secondo voto, tenutosi una settimana dopo, ha portato alla destituzione del presidente Yoon Suk-yeol. Questa volta i deputati del suo partito, il People Power Party, sono rimasti in Aula, consentendo di raggiungere i due terzi dei voti: 204 favorevoli, 85 contrari e otto schede invalidate. Yoon ha dichiarato di farsi da parte, ma ha anche affermato che il suo percorso con la gente non dovrebbe interrompersi e che continuerà a lavorare per la nazione fino all’ultimo momento.

La crisi politica era stata innescata da una legge marziale controversa che Yoon aveva introdotto e successivamente revocato lo scorso 3 dicembre. Questo annuncio ha generato reazioni severissime, culminate con l’arresto di figure chiave come il capo della polizia nazionale e il ministro della Difesa, Kim Yong Hyun, che ha tentato il suicidio in carcere. Molti analisti hanno notato come questa situazione abbia fatto retrocedere la Corea del Sud a dinamiche del XX secolo.

Alla vigilia del secondo voto di impeachment, la popolarità di Yoon era ai minimi storici, con un sondaggio di Gallup Korea che registrava solo l’11% di preferenze, mentre il 75% degli intervistati sosteneva l’impeachment. Dopo una settimana di intense pressioni politiche e indagini, il leader dell’opposizione, Lee Jae-myung, ha lanciato un appello al suo partito, invitando il People Power Party ad agire. Questo invito è stato ascoltato, portando all’approvazione della mozione di impeachment che denunciava “atti insurrezionali” della presidenza.

Yoon sarà sospeso dall’incarico e il primo ministro Han Duck-soo assumerà la presidenza ad interim. La Corte avrà 180 giorni per decidere il futuro di Yoon; se l’impeachment dovesse essere confermato, egli diventerebbe il secondo presidente sudcoreano ad essere messo sotto accusa. In caso contrario, potrebbe essere reintegrato, come accadde nel 2004 per l’ex presidente Roh Moo-hyun.

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