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martedì, Ottobre 8, 2024
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Micro Eolico: Costi, Incentivi e Risparmi Reali oltre l’Offshore

Il dibattito sull’energia eolica offshore in Italia continua, con diverse opinioni riguardo il suo impatto su ambiente e economia. I critici dell’eolico su terraferma avvertono che potrebbe deturpare il paesaggio e danneggiare l’avifauna, portando quindi più svantaggi che benefici ambientali. In mare, nonostante le installazioni siano progettate per sorgere a notevole distanza dalle coste, ci si preoccupa ancora per l’impatto sull’ambiente marino, la pesca, il turismo e il panorama. È quindi fondamentale sfatare i miti errati su queste tecnologie e stimolare gli investimenti aziendali nel settore.

Attualmente, la joint venture GreenIT, formata da Plenitude, CDP Equity e Copenhagen Infrastructure Partners, è incaricata di avviare cinque progetti eolici offshore a circa 30 chilometri dalle coste di Sicilia, Lazio e Sardegna. Questi impianti dovrebbero produrre circa 8 TWh di energia rinnovabile, sufficiente per soddisfare i consumi elettrici di circa 2,5 milioni di famiglie italiane, contribuendo al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione delineati nel Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima 2030.

Oltre all’eolico offshore, vi sono opportunità nel settore del micro eolico. Un esempio è il progetto ENLIL, che mira a installare turbine ad assetto verticale lungo autostrade e linee metropolitane. Queste turbine generano energia pulita sfruttando il movimento dell’aria provocato dai veicoli in transito. Allo stesso modo, piccoli impianti eolici progettati per aree residenziali o agricole forniscono energia direttamente ai proprietari, riducendo le emissioni e la dipendenza dalla rete elettrica tradizionale.

Esiste anche la possibilità di installare un impianto eolico domestico, con un investimento iniziale di circa 5.000 euro per un sistema da 3 kW, che consente un buon autoconsumo. Nonostante l’irregolarità del vento e le limitazioni di alcune abitazioni, un impianto ottimale può generare circa 5.000 kWh annui. È necessario rispettare le normative locali e potrebbe essere richiesta un’autorizzazione. Tuttavia, ci sono anche detrazioni fiscali che possono ridurre i costi fino al 50%.

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