20 Settembre 2024

Microplastiche Scoperte nel Tessuto Nasale

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Uno studio condotto dalla Università di San Paolo, Brasile, ha rivelato la presenza di microplastiche nel tessuto nasale di cadaveri umani, come riportato su JAMA Network Open. I ricercatori hanno trovati frammenti e fibre di plastica nei bulbi olfattivi di 8 dei 15 cadaveri analizzati. Le dimensioni di queste microplastiche variavano da 5,5 a 26,4 micrometri. Tuttavia, la metodologia utilizzata nello studio non ha permesso di individuare nanoparticelle, che sono molto più piccole, con una larghezza media di un millesimo di un capello umano.

Le dimensioni delle microplastiche rinvenute nei bulbi olfattivi erano significativamente più piccole rispetto a quelle riscontrate in altri studi che hanno analizzato organi come placenta, reni e fegato. I ricercatori non sono stati in grado di determinare la fonte dell’esposizione alle microplastiche o il motivo per cui alcuni dei deceduti presentavano queste tracce nel naso mentre altri no. Secondo Lui’s Fernando Amato-Lourenco, ricercatore di microplastiche alla Libera Università di Berlino, è possibile che un’infiammazione locale della mucosa nasale faciliti l’ingresso delle microplastiche.

Il polipropilene è risultato essere il tipo di plastica predominante nei bulbi olfattivi esaminati. Questo materiale, ampiamente utilizzato, è generalmente considerato sicuro, ma uno studio del 2023 ha suggerito che le microplastiche di polipropilene possano aggravare l’avanzamento del cancro al seno. Le microplastiche sono state trovate nel bulbo olfattivo, parte del naso con funzione olfattiva, collocata alla base del cervello. Amato-Lourenco ha sottolineato che una volta penetrate in questa struttura, le microplastiche potrebbero essere trasferite in altre aree del cervello.

La traslocazione delle microplastiche in altre parti del cervello dipende da vari fattori, come la forma e le dimensioni delle particelle, e dai meccanismi di difesa dell’organismo. Le particelle di dimensioni e forma più piccole hanno una maggiore probabilità di superare le cellule della microglia, che fanno parte della barriera emato-encefalica, una membrana che protegge il cervello e il midollo spinale da sostanze nocive. Questo studio apre interrogativi sulla sicurezza delle microplastiche e sui loro potenziali effetti sulla salute umana.

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