È stato convalidato il fermo e la custodia cautelare in carcere per un ragazzo di 15 anni accusato dell’omicidio della sua fidanzata di 13 anni, Aurora Tila, avvenuto a Piacenza la mattina del 25 ottobre. Il Tribunale dei minori di Bologna ha convalidato il fermo per omicidio volontario, mentre le indagini continuano, con accertamenti medico legali e informatici in corso. Il procuratore capo del Tribunale dei Minori, Giuseppe Di Giorgio, ha spiegato che l’atto è motivato dalla gravità degli indizi raccolti, che indicano un’azione voluta dal ragazzo, giustificando così la custodia cautelare in un Istituto penale minorile.
Le indagini, condotte dalla Procura dei minori e dai carabinieri di Piacenza, si sono avvalse di diversi elementi per stabilire la responsabilità del 15enne. Inizialmente indagato a piede libero, è stato fermato dopo l’emergere di nuovi indizi. Tra questi, i primi accertamenti medico-legali sul corpo di Aurora rivelano segni sulle mani compatibili con l’ipotesi che il suo fidanzato, dopo averla spinta dal balcone del settimo piano, le abbia inferto colpi per farle rilasciare la presa sulla ringhiera. Testimonianze oculari di almeno tre vicini confermerebbero questa dinamica, incluse osservazioni dirette di un testimone che avrebbe visto il ragazzo colpire Aurora per farla cadere.
In aggiunta alla ferita profonda alla testa di Aurora, riscontrata durante l’esame esterno del corpo, questi elementi smentirebbero la versione del 15enne secondo cui la ragazzina sarebbe caduta autonomamente. Nel frattempo, la Procura per i minorenni di Bologna ha dato il nulla osta per i funerali di Aurora, previsti per martedì 5 novembre nel Duomo di Piacenza, alle 15. Dopo le esequie, la 13enne sarà cremata, come richiesto dalla famiglia. La tragica vicenda ha destato grande attenzione mediatica e sensibilità nei confronti della questione della violenza tra giovani.