La mostra “Momenti salienti dell’Arte e della Fotografia” si propone di stimolare lo spirito artistico in tutte le persone, inclusi i non vedenti, ed è parte del Milano Off Fringe Festival. Aperta fino al 23 ottobre presso il Best Western Hotel Madison di Milano, l’esposizione è curata da Dario D’Auria con l’obiettivo di rendere l’arte accessibile e inclusiva. Un elemento distintivo di questa mostra è la possibilità per le persone non vedenti di fruire autonomamente delle opere, superando la tradizionale dipendenza da un accompagnatore per la spiegazione delle immagini.
Per facilitare questa esperienza, la mostra presenta un layout innovativo: ogni fotografia è affiancata da una versione in rilievo, permettendo l’interazione tattile. Le opere sono dotate di schede in braille e texture tridimensionali, che offrono un’esperienza sensoriale completa. Questo approccio non solo beneficia i non vedenti, ma arricchisce anche l’esperienza di chi ha la vista, evidenziando dettagli nell’immagine che possono passare inosservati.
Tra le fotografie più significative esposte ci sono immagini iconiche come “The Falling Man” di Richard Drew, che ritrae un uomo che si lancia dalle Torri Gemelle durante l’attentato dell’11 settembre, e “Il bacio” di Robert Doisneau, insieme a rappresentazioni di astronauti e opere famose come “Il Pensatore” di Rodin. Per molte persone non vedenti, queste immagini hanno sempre rappresentato una realtà inaccessibile, rendendo la mostra un’opportunità unica.
Inoltre, sarà presente il medico e artista Giovenale Tresca, che esporrà due tele a tecnica mista del 1984. Tresca è noto per la sua iniziativa di portare arte negli ospedali, trasformando spazi clinici in nuove gallerie d’arte. Durante l’esposizione, solo i non vedenti avranno la possibilità di interagire fisicamente con le sue opere, sottolineando l’importanza del tatto come componente essenziale per la fruizione artistica.
L’incontro con il mondo dell’arte non dovrebbe essere limitato da barriere sensoriali, e “Momenti salienti” rappresenta un passo significativo verso un’arte inclusiva, dove ogni individuo può arricchire la propria comprensione e apprezzamento delle opere, indipendentemente dalle proprie capacità visive.