Un team di scienziati ha rilevato per la prima volta il segnale di una coppia di buchi neri supermassicci che sta interagendo con una nube di gas in una galassia a un miliardo di anni luce dalla Terra. Questa scoperta è stata realizzata grazie ai dati forniti dall’Osservatorio Neil Gehrels Swift della NASA, con il contributo dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF). L’evento, denominato AT 2021hdr, è stato osservato per la prima volta nel 2021 e si ripete periodicamente, permettendo agli astronomi di studiare il comportamento di questi corpi celesti estremi.
La ricercatrice Lorena Hernàndez-Garcìa ha spiegato che la nube di gas è stata inghiottita dai buchi neri mentre orbitano uno attorno all’altro, causando perturbazioni nel gas stesso. Queste interazioni producono oscillazioni che si manifestano nella luce del sistema. Le osservazioni hanno rivelato che il fenomeno è dovuto non alla distruzione di una stella, come inizialmente ipotizzato, ma alla distruzione di una nube di gas più grande rispetto ai buchi stessi.
Quando la nube si è avvicinata agli oggetti, la loro forza gravitazionale l’ha disintegrata, generando filamenti attorno alla coppia. Questo ha provocato un riscaldamento per attrito, rendendo il gas particolarmente denso e caldo. Ogni 60-90 giorni, ZTF ha registrato esplosioni da AT 2021hdr. Il satellite Swift ha confermato che i buchi neri producono oscillazioni nella luce ultravioletta e nei raggi X, simili a quelle visibili nella luce normale.
Gabriele Bruni dell’INAF ha sottolineato che si tratta della prima osservazione di un evento di distruzione mareale di una nube di gas da parte di una coppia di buchi neri supermassicci, con oscillazioni mai precedentemente registrate. La survey dello ZTF consente la scoperta di diversi fenomeni astrofisici transitori. Francesca Panessa, anch’essa dell’INAF, ha aggiunto che queste osservazioni offrono un’opportunità unica di studiare l’evoluzione dei sistemi di accrescimento su buchi neri supermassicci, in condizioni che non possono essere replicate sulla Terra.
I buchi neri si trovano nella galassia 2MASX J21240027+3409114 e sono separati da circa 26 miliardi di chilometri, con una massa complessiva di 40 milioni di volte quella del Sole. Si stima che completino un’orbita ogni 130 giorni e che si fonderanno in circa 70.000 anni.