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giovedì, 14 Novembre, 2024
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MPS Soaring in Borsa dopo il Collocamento del 15% del Capitale

Continua la crescita di Mps, che dopo circa un’ora e mezza dall’avvio delle contrattazioni registra un guadagno superiore al 13% (+13,20% a 6,240 euro per azione). In apertura, Mps non ha fissato un prezzo, ma ha subito preso il volo in Borsa, il giorno dopo la decisione del Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) di collocare sul mercato il 15% del capitale detenuto nell’istituto senese, per un valore complessivo di circa 1,1 miliardi di euro. La quota ceduta dal Mef è stata acquisita da diversi investitori: Banco Bpm ha acquistato il 5%, registrando un incremento del 4,79% a Piazza Affari; Anima ha acquistato il 3%, il gruppo Caltagirone ha rilevato il 3,5% e Delfin, la holding degli eredi Del Vecchio, ha preso il restante 3,5%.

L’offerta del Mef è stata ampliata dall’iniziale 7% al 15% delle azioni per l’elevata domanda ricevuta e per la presenza di un premio del 5% rispetto al prezzo di chiusura attuale nel mercato. In seguito a questa transazione, la partecipazione dello Stato in MPS è scesa dal 26,7% all’11,7% del capitale sociale della banca.

MPS, fondata nel 1472 e considerata la banca più antica del mondo, è sotto il controllo dello Stato italiano dal 2017, anno in cui è stata approvata una ricapitalizzazione precauzionale, autorizzata da Bruxelles, per evitare il suo fallimento. Negli ultimi tempi, Mps ha avviato un processo di vendita di parte della propria struttura e da novembre 2023 ha realizzato tre operazioni di collocamento di azioni sul mercato, accumulando profitti per circa 2,7 miliardi di euro. La progressiva riduzione della partecipazione statale riflette l’impegno assunto con Bruxelles di dismettere gran parte della quota pubblica entro la fine del 2024. Questo processo di dismissione rappresenta un passo significativo nel risanamento della banca e nel ritorno a una gestione autonoma, allontanando l’istituto dalla tutela statale.

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