21 Settembre 2024

Murale su Paola Egonu vandalizzato: un attacco al tributo antirazzista a Roma

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A meno di quarantotto ore dal trionfo olimpico dell’Italvolley femminile, un atto vandalico ha macchiato il clima festoso. Il murale “Italianità”, creato dalla street artist Laika e dedicato a Paola Egonu, è stato danneggiato a Roma, davanti alla sede del Coni. L’opera, che rappresentava Egonu mentre schiaccia un pallone con la scritta “Stop racism”, è stata alterata, con il volto e gli arti dell’atleta colorati di rosa.

L’episodio ha suscitato forti reazioni. Il vicepremier Antonio Tajani ha espresso la sua solidarietà a Egonu, denunciando il gesto come “becero razzismo”. Ha sottolineato l’importanza di educare i giovani contro le discriminazioni. Anche il ministro dello Sport, Andrea Abodi, e il ministro del Turismo, Daniela Santanchè, hanno condannato l’atto, evidenziando la necessità di combattere il razzismo e promuovere il rispetto.

Dall’opposizione, la leader del Partito Democratico, Elly Schlein, ha ribadito che chi vive in Italia è italiano, chiedendo una revisione della legge sulla cittadinanza. Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha descritto l’atto come una vergogna, sottolineando l’arretratezza di chi perpetra simili atti nel 2024. Egonu, tuttavia, ha scelto di non commentare direttamente l’accaduto, preferendo condividere su Instagram una foto che la ritrae con la medaglia d’oro di Parigi, accompagnata da parole di gioia.

Molti italiani hanno manifestato affetto nei confronti di Egonu, esprimendo rifiuto per il gesto vandalico. Alcuni cittadini si sono recati sul luogo per ripristinare il murale, dimostrando così solidarietà attiva. Anche Simone Giannelli, capitano dell’Italvolley maschile, ha condannato l’atto su Instagram, sottolineando che chi compie tali gesti non merita rispetto.

Questo episodio mette in luce non solo la fragilità della situazione in termini di razzismo, ma anche la capacità di risposta della società civile italiana, che si mobilita per difendere i propri simboli e valori. La vicenda di Paola Egonu si conferma essere un’occasione per riflettere sulle questioni di inclusione e identità, di fronte a un mondo che sembra, in alcune sue parti, ancora ancorato a pregiudizi e ignoranza.

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