Il prodigio della liquefazione del sangue di San Gennaro si è ripetuto, come da tradizione, alle 10 in punto, con l’annuncio dell’arcivescovo di Napoli, don Mimmo Battaglia. Questo evento è avvenuto prima della celebrazione eucaristica, che ha richiamato un gran numero di fedeli nel Duomo di Napoli, simbolo di devozione e spiritualità.
Il sangue di San Gennaro, custodito in un’ampolla e portato a spalla dai seminaristi fino all’altare maggiore della Cattedrale, si è presentato già liquefatto al momento della sua esposizione. Questa reliquia è stata collocata sul Tronetto dopo essere stata prelevata nella Cappella del Tesoro, con la partecipazione di figure importanti. Il cardinale, insieme all’Abate mons. Vincenzo de Gregorio, ha accompagnato la reliquia, mentre erano presenti anche il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, e il governatore della Campania, Vincenzo De Luca.
L’evento ha avuto anche una nota di prestigio con la presenza di membri della nobiltà, tra cui il principe Carlo di Borbone e il principe Emanuele Filiberto di Savoia. Inoltre, l’attrice Marisa Laurito ha contribuito a rendere speciale la cerimonia. La liquefazione del sangue è considerata un segno di protezione e benevolenza del santo nei confronti della città di Napoli, e ogni volta che accade, i fedeli esprimono la loro gioia e gratitudine.
Questo rito, che si ripete tre volte all’anno, continua a rivestire un’importanza fondamentale per la comunità napoletana, rappresentando un momento di unione e fede. La cerimonia attira non solo i residents, ma anche visitatori e devoti provenienti da altre regioni e paesi, tutti accomunati dalla venerazione verso San Gennaro. La fede popolare e le tradizioni religiose si intrecciano in questo evento che, ogni volta, riempie il Duomo di Napoli di emozione e partecipazione collettiva, facendo rivivere la storicità di un culto fortemente radicato nella cultura locale. La liquefazione del sangue di San Gennaro non è solo un fenomeno religioso, ma un legame vivo tra storia, fede e comunità.