Gesù nasce tra pochi giorni, una tradizione risalente a un Papa di 1700 anni fa. Tuttavia, Giovanni nel suo Vangelo va oltre l’immagine tradizionale di una grotta con un bue e un’asinello. Inizia enfatizzando il Verbo, che era presso Dio e che era Dio. Tutto è stato creato attraverso di lui; senza di lui nulla è stato fatto. In lui è la vita e questa vita è la luce per gli esseri umani, ma le tenebre non hanno accolto questa luce.
Giovanni introduce un uomo mandato da Dio, che porta il suo nome e funge da testimone della luce, Gesù. Giovanni sottolinea che Gesù è la vera luce che illumina ogni uomo, eppure il mondo non lo riconobbe. Anche se venne tra la sua gente, non fu accolto. A coloro che lo accolsero, però, diede il potere di diventare figli di Dio, attraverso la fede in lui.
Il Verbo si fece carne e visse in mezzo a noi, mostrando la gloria del Padre, piena di grazia e verità. Il confronto tra Giovanni e Tommaso viene analizzato da Elaine Pagels, studiosa della storia del cristianesimo. Giovanni emerge come vincitore, in quanto il Vangelo di Tommaso fu condannato dalla Chiesa nascente. Secondo Pagels, la differenza fondamentale tra i due Vangeli è che Giovanni descrive Gesù come la luce del mondo, mentre Tommaso parla di una luce presente in ogni persona.
Giovanni offre una visione profonda del ruolo dell’Eucarestia. In Giovanni 6,35, Gesù si definisce “il pane della vita”, promettendo che chi viene a lui non avrà mai fame né sete. Afferma che il pane discendente dal cielo offre vita eterna, e chi mangia la sua carne e beve il suo sangue avrà vita in sé. Questo suscita discussioni tra i Giudei, i quali si chiedono come possa dare la sua carne da mangiare.
Gesù ribadisce che chi non partecipa alla sua carne e sangue non avrà vita, promettendo che chi mangia le sue sostanze avrà vita eterna e sarà risuscitato nell’ultimo giorno. La sua carne è vero cibo e il suo sangue vera bevanda, e chi mangia di lui vive in lui, proprio come lui vive per il Padre. Queste affermazioni definiscono l’essenza della fede in Cristo, evidenziando l’importanza dell’Eucarestia per la vita eterna.