Il Natale per i cristiani in Siria e Libano è una celebrazione segnata da incertezze e angosce. Secondo diversi rapporti, le celebrazioni natalizie sono state influenzate da eventi recenti, come il rovesciamento del regime di Bashar al-Assad in Siria. A Damasco, i cristiani hanno partecipato per la prima volta ai servizi della vigilia di Natale dopo la caduta del regime, ma in un clima di forte sicurezza, temendo attacchi dai nuovi governanti islamici, in particolare da Hayat Tahrir al-Sham (HTS). Questo gruppo ha promesso una gestione sicura delle minoranze religiose, ma molti cristiani restano scettici. Proteste sono scoppiate dopo che un albero di Natale è stato bruciato, e attacchi mirati a chiese e cimiteri hanno causato ulteriori timori.
Ad Aleppo, la comunità cristiana vive la festa con preoccupazione. Nonostante l’euforia per il cambiamento di regime, ci sono timori per il futuro sotto una nuova amministrazione islamista. Molti negozi, tra cui quelli di alcolici, non sono stati riaperti e le restrizioni limitano la libertà personale. La comunità cristiana, che prima della guerra contava circa 250.000 fedeli, è diminuita a 20.000 a causa dell’emigrazione. Le celebrazioni natalizie, sebbene svolte, sono impregnate di inquietudine riguardo alle future libertà religiose.
In Libano, la situazione è altrettanto drammatica. A Tiro, un’antica comunità cristiana si trova a fronteggiare le conseguenze dei bombardamenti israeliani, con molti residenti che piangono i morti e l’assenza di celebrazioni festive. Le strade sono segnate dalla distruzione, edifici rasi al suolo e negozi chiusi. La comunità vive in un Natale silenzioso, lontano dalla gioia tipica delle festività. Nonostante un cessate il fuoco, la vita quotidiana rimane difficile con tensioni e carenze di risorse.
Le famiglie cercano di mantenere vive le tradizioni, preparando regali e decorando alberi di Natale, ma la paura e il dolore per le perdite pesano su ogni celebrazione. Gli auguri di buone feste spesso lasciano il posto a ringraziamenti per la sicurezza, mentre la comunità cerca di ritrovare un senso di normalità in un contesto di violenza e incertezze. La celebrazione del Natale in queste regioni è, quindi, un mix di speranza e preoccupazione per il futuro.