25 Settembre 2024

Nei prossimi cinque anni, la spesa per il gioco online raddoppierà

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Nei prossimi mesi si delineerà un riordino fondamentale e non procrastinabile del settore del gioco legale in Italia. Durante la 14ª edizione della European Conference on Gambling Studies and Policy Issues a Roma, Emmanuele Cangianelli, Consigliere Delegato FIPE Confcommercio e Presidente EGP FIPE, ha sottolineato l’importanza di confrontarsi sulle migliori pratiche europee e sulle attuali inefficienze del mercato regolamentato italiano. Questo include problematiche come i distanziometri, le limitazioni orarie e le disparità fiscali che favoriscono ingiustamente determinati prodotti.

Cangianelli ha evidenziato il ruolo cruciale degli operatori locali nel tutelare i consumatori dai rischi del gioco patologico e dall’illegalità. Per attuare un cambiamento significativo, è necessario fornire agli operatori strumenti innovativi, come l’intelligenza artificiale per la categorizzazione dei giocatori e un registro unico di esclusione, entrambi riconosciuti a livello internazionale. Fondamentali sono anche la formazione adeguata del personale e una comunicazione sociale efficace, per promuovere un gioco consapevole. Il dialogo tra tutti gli stakeholder, comprese le istituzioni nazionali e locali, è essenziale per realizzare questi obiettivi.

In termini di dati, il settore del gioco legale in Italia conta oltre 5.000 sale specializzate e più di 35.000 pubblici esercizi. Nel 2023, la spesa per il gioco regolamentato ha raggiunto circa 20,7 miliardi di euro, generando un gettito erariale di 11,7 miliardi di euro, mentre i ricavi per i gestori ammontano a 10,1 miliardi. Parallelamente, si stima che il mercato illegale attragga almeno 7-8 miliardi di euro.

L’analisi dei canali di spesa mostra un significativo aumento del gioco online, che è passato dal 10% al 21,2% del totale dal 2019. Il 53% di questa cifra proviene da slot e poker online, mentre il 38% dalle scommesse. Gli apparecchi da intrattenimento rappresentano circa il 41% dei margini. Si evidenzia una diminuzione rispetto agli anni precedenti, dovuta all’alta tassazione e alle vincite limitate.

Infine, i dati IPSAD CNR rivelano una leggera predominanza maschile tra i giocatori, con circa 0,8 milioni a rischio alto. Nonostante il gioco minorile sia illegale, si stima che 1,3 milioni di ragazzi tra i 15 e i 19 anni vi partecipino, di cui circa 70.000 sono considerati problematici.

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