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Nel 2024: Oltre 200.000 Vittime di Conflitti e Catastrofi Naturali

Nei primi undici mesi del 2024, conflitti armati e disastri naturali hanno causato 200 mila morti e 117 milioni di sfollati, con 283 operatori umanitari uccisi mentre fornivano aiuti. L’organizzazione Cesvi ha lanciato un allarme riguardo a questo paradosso: con 300 milioni di persone in condizioni critiche, è sempre più difficile e pericoloso per gli aiuti umanitari accedere alle popolazioni in emergenza. Attualmente, si registrano 56 conflitti armati nel mondo, il numero più alto dalla Seconda Guerra Mondiale, e oltre 100 disastri naturali legati al clima dall’inizio dell’anno.

Nel 2024, gli operatori umanitari hanno assistito almeno 116 milioni di persone, ma il numero di operatori morti è più che raddoppiato rispetto a cinque anni fa. La guerra a Gaza è stata la causa principale delle vittime, con 178 operatori umani uccisi, seguiti da 25 in Sudan e 11 in Ucraina. L’accesso agli aiuti è fortemente compromesso, soprattutto a Gaza, dove i corridoi umanitari rimangono spesso bloccati e gli operatori locali vivono una condizione di doppia vulnerabilità. La violenza contravviene il diritto internazionale umanitario e la popolazione civile soffre, costretta a rifugiarsi nei bunker.

La crescente espansione dei conflitti ha generato una crisi umanitaria senza precedenti, con vittime nel 2024 che potrebbero superare i 200 mila e un incremento del 65% delle aree colpite da conflitti dal 2021. In Ucraina, più di 37.303 persone sono morte e i bambini sono tra le vittime principali, con 3 milioni in stato di bisogno e 1,5 milioni che soffrono di problemi di salute mentale.

Cesvi ha continuato a supportare la popolazione ucraina, fornendo assistenza psicosociale, rifornendo ospedali e implementando corsi di sicurezza. A Gaza, le vittime sono state 35.200, con oltre 100 mila feriti e 3,3 milioni di persone in cerca di aiuto. Cesvi sta installando cisterne per l’acqua e latrine per gli studenti.

Nel Corno d’Africa, la prolungata siccità ha colpito duramente Etiopia, Kenya e Somalia, mettendo a rischio 23 milioni di persone. In Somalia, 8,25 milioni di persone necessitano aiuti umanitari urgenti e Cesvi sta fornendo cure e nutrizione per neonati e madri.

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