La procura di Bari ha avviato un’inchiesta per omicidio colposo e ha iscritto nel registro degli indagati don Antonio Ruccia, parroco della chiesa di San Giovanni Battista, e il tecnico responsabile della manutenzione della culla termica. Questo procedimento è scaturito dalla tragica scoperta, avvenuta il 2 gennaio scorso, di un neonato trovato privo di vita. Inizialmente, l’indagine era indirizzata verso l’abbandono di minore contro ignoti. La culla termica è un dispositivo progettato per offrire una seconda chance ai neonati abbandonati e dovrebbe attivare un sistema di allerta automaticamente. Questo sistema prevede un allarme sonoro, l’accensione di una telecamera, il riscaldamento della culla e una chiamata diretta al cellulare del parroco.
Tuttavia, il giorno della tragedia, nessuna di queste funzioni ha operato correttamente. Don Antonio Ruccia, ascoltato dalle autorità il 5 gennaio, ha affermato di non aver ricevuto alcun allarme in merito, trovandosi quel giorno a Roma. Le indagini attualmente in corso mirano a stabilire se l’assenza di allerta sia stata causata da un guasto elettrico o da una manutenzione non adeguata. La procura ha già disposto il sequestro della culla termica per effettuare accertamenti approfonditi sui suoi componenti tecnici. I periti esamineranno il sistema di riscaldamento e di allerta per individuare eventuali anomalie.
Inoltre, la procura sta considerando la possibilità di analizzare i tabulati telefonici di don Antonio per verificare se ci siano state notifiche di allerta non ricevute sul suo telefono mobile. Domani è prevista l’autopsia sul corpo del neonato, che sarà condotta presso l’Istituto di Medicina Legale del Policlinico di Bari dal professor Biagio Solarino, con la presenza di eventuali esperti di parte.
Le indagini continuano per far luce su questa tragica vicenda, che ha sollevato interrogativi sulla sicurezza dei sistemi di allerta delle culle termiche e sulla responsabilità delle persone coinvolte nella loro manutenzione.
