La premier Giorgia Meloni parla al Senato, nonostante la mancanza di voce, rispondendo alle accuse e provocazioni degli avversari politici con crescente irritazione. Accusa Mario Monti di voler imporre un “protettorato” all’Italia sui rapporti con Elon Musk e critica Matteo Renzi per la sua similarità con Obama. Risponde anche ai Cinque Stelle, definendosi non una “serva delle lobby delle banche”, e sostiene di non prendere ordini da nessuno, differenziandosi dai suoi oppositori.
Meloni apre la sua replica al Senato parlando dell’Europa, sostenendo la necessità di cambiare l’approccio “ideologico” al green, che potrebbe portare a una deindustrializzazione. Propone un approccio pratico per sostenere il sistema produttivo, specialmente per il settore automobilistico, e annuncia che l’Italia accetterà l’accordo Ue-Mercosur solo con idonee compensazioni per gli agricoltori.
Durante il dibattito, le reazioni in aula sono varie, con diversi senatori che reagiscono a quanto dice Meloni. Lei annota le proprie argomentazioni su cartoncini e parla a braccio, rispondendo con fermezza alle accuse del Movimento 5 Stelle e delle opposizioni, nonostante le interruzioni. Ricorda che il suo governo ha lavorato per estromettere la mafia dalla gestione dei migranti, rispondendo alle opposizioni che criticano il suo approccio.
Rivolge anche parole dirette a Renzi, definendo la norma “contro di me” come “sovietica”. Su proposte riguardanti centri di detenzione in Albania, Meloni esprime un’opinione favorevole ma chiarisce che non intende perseguire quella linea. Riguardo a Javier Milei, afferma che simile a lui non brinderà alla pubblicità e infine pensa che tutti i politici dovrebbero concentrarsi sull’interesse nazionale, mettendo in ridicolo le loro affermazioni sovraniste.
Dopo questo dibattito, il Senato si prepara a esaminare la Manovra lunedì 23 dicembre, quando si aprirà la sessione di bilancio, che culminerà entro il 28 dicembre. La giornata di ieri ha visto confronti accesi e risposte ferme da parte della premier, sottolineando la determinazione del suo governo nel gestire le difficoltà attuali.
