Il rapper Ghali è attualmente in tour al Forum di Assago, dove ha debuttato con un forte messaggio politico riguardante il conflitto in Medio Oriente, definendolo un “genocidio” e mostrando una bandiera palestinese durante la sua canzone “Casa mia”. Ghali ha anche supportato la ONG Mediterranea Saving Humans, alla quale aveva precedentemente donato una barca per i soccorsi in mare, evidenziando il suo impegno per le questioni sociali.
Tuttavia, le sue dichiarazioni non sono state ben accolte dalla Lega, in particolare dal vice-segretario Andrea Crippa, che ha criticato l’appello del rapper all’immigrazione clandestina. Crippa ha dichiarato che non c’era bisogno di tali appelli, soprattutto in un momento in cui le vittime civili israeliane del conflitto sono state trascurate. Ha sottolineato come l’immigrazione debba essere gestita in modo serio e regolare, e ha sottolineato l’importanza di rispettare le leggi italiane.
Ghali è descritto da Crippa come un esempio di sinistra radicale che disprezza le regole e spesso critica le forze dell’ordine. Crippa ha dichiarato che durante il mandato di Matteo Salvini come ministro dell’Interno, gli sbarchi e i decessi in mare sono notevolmente diminuiti, suggerendo che le politiche di Ghali non favoriscono un messaggio di legalità e ordine.
Crippa ha avvertito che Ghali dovrebbe promuovere il rispetto, specialmente nei confronti delle donne, citando i recenti crimini di cronaca che coinvolgono autori di origine straniera. Ha esortato Ghali a comunicare un messaggio di legalità piuttosto che incoraggiare l’immigrazione clandestina e a rispettare le vittime israeliane del terrorismo.
In sintesi, Ghali sta utilizzando il suo ruolo di figura pubblica per esprimere opinioni forti su questioni sociali, ma la sua posizione ha sollevato critiche significative, in particolare da parte della Lega, che lo accusa di promuovere messaggi sbagliati e pericolosi per i giovani. La questione dell’immigrazione e della legalità rimane centrale nel dibattito, evidenziando le tensioni tra l’impegno sociale degli artisti e le reazioni delle forze politiche.