venerdì, Ottobre 4, 2024
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Non avrei mai immaginato di uccidere

Un ragazzo di 17 anni è accusato di aver commesso un triplice omicidio premeditato, uccidendo la propria famiglia: padre, madre e fratello di 12 anni, nella notte tra agosto e settembre. Il giovane, attualmente al carcere minorile Beccaria, ha espresso stupore per il suo gesto, dichiarando di non comprendere cosa lo abbia spinto a uccidere nonostante il suo malessere esistenziale. Il suo avvocato, Amedeo Rizza, ha spiegato che il ragazzo sta prendendo coscienza di ciò che ha fatto. L’interrogatorio di convalida dell’arresto avverrà il 5 settembre, nel frattempo la procura sta indagando sul possibile movente.

Il giovane ha parlato di un “disagio” e di una volontà di liberarsi dalla sua famiglia, senza però riferire episodi specifici che potessero giustificare la sua angoscia. I familiari delle vittime, sotto shock, non hanno rilasciato commenti, ma i nonni del ragazzo intendono incontrarlo. La procuratrice minorile, Sabrina Ditaranto, ha sottolineato l’importanza di approfondire anche il suo stato psicologico.

L’adolescente ha confessato di aver colpito per primo il fratello con un coltello da cucina; la madre è intervenuta alle urla del bambino e il padre è stato ucciso mentre cercava di soccorrerlo. Dopo aver chiamato il 112 per denunciare l’accaduto, il giovane ha mostrato segni di shock e confusione sugli eventi. Le indagini hanno escluso moventi legati a furti, poiché la casa era in ordine e non sono emerse prove significative dai suoi dispositivi elettronici.

Ha ammesso che non c’era una motivazione chiara dietro le sue azioni: “Mi sentivo un corpo estraneo nella mia famiglia. Ho pensato che uccidendo avrei trovato sollievo”. Questa confessione ha rivelato un ragazzo fragile che ha pianto durante l’interrogatorio, lanciando segnali di malessere senza che nessuno intorno a lui lo riconoscesse.

I residenti del comune che ospita la tragica vicenda hanno espresso incredulità, descrivendo la famiglia come “perfetta”. Ora si cercherà di comprendere meglio la mente del giovane in vista di eventuali terapie e per spiegare un gesto così inenarrabile.

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