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giovedì, Ottobre 10, 2024
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Non dico addio: il nuovo romanzo di Han Kang, premio Nobel

Nelle prossime settimane, Adelphi pubblicherà “Non dico addio”, il nuovo romanzo della scrittrice sudcoreana Han Kang, tradotto da Lia Iovenitti. Han Kang, vincitrice del Premio Nobel per la Letteratura 2024, ha già pubblicato altri romanzi con la casa editrice, tra cui “La vegetariana”, “Atti umani”, “Convalescenza”, e “L’ora di greco”.

Pubblicato nel 2021, “Non dico addio” è l’ottavo romanzo di Han Kang e ha riscosso grande successo in Francia, vincendo il Prix Médicis étranger 2023 e il Prix Émile Guimet 2024. Il romanzo racconta il difficile viaggio di Gyeong-ha, la protagonista, che accetta la richiesta della sua amiga Inseon, attualmente ricoverata in ospedale a Seul, di recarsi sull’isola di Jeju per prendersi cura del suo pappagallino, rimasto solo e in pericolo di vita. La partenza di Gyeong-ha è segnata da una violenta tempesta di neve che la costringe a affrontare un sentiero oscuro, dove si perde e si ferisce. Nonostante le avversità, Gyeong-ha persevera nel suo intento, sentendo la responsabilità di raggiungere la casa di Inseon e salvare l’animale.

Quando finalmente arriva, Gyeong-ha può solo seppellire il pappagallo, facendosi strada con fatica tra neve e terra ghiacciata. Improvvisamente, però, rivede il pappagallo volare dentro le stanze fredde e buie, insieme all’amica che credeva di aver lasciato dietro di sé. Sotto la guida di Inseon, Gyeong-ha intraprenderà un nuovo viaggio, questa volta nel profondo della storia della famiglia dell’amica, rischiando di affrontare uno dei massacri più atroci della Corea: quello avvenuto tra la fine del 1948 e i primi mesi del 1949, in cui furono uccisi trentamila civili accusati di comunismo.

Il romanzo della Kang si distingue per la sua scrittura lirica e precisa, accompagnando il lettore in un percorso onirico e memoriale, dove la linea tra visibile e invisibile diviene labile. Tuttavia, rappresenta anche la dura realtà della violenza, che rimane sempre presente nel racconto, rendendo il viaggio di Gyeong-ha un’esperienza intensa e commovente.

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