Un grave incidente nel sud del Libano ha coinvolto le forze armate israeliane che hanno aperto il fuoco contro il quartier generale dell’Unifil a Naqoura, ferendo due caschi blu. Anche altre postazioni, come quelle a Labbouneh e Ras Naqoura, che ospitano il contingente italiano, sono state colpite. L’Unifil ha condannato fermamente l’attacco, sottolineando che simili atti costituiscono gravi violazioni del diritto umanitario internazionale e della risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza. L’organizzazione ha richiesto a Israele di rispettare la sicurezza del personale delle Nazioni Unite e ha respinto la richiesta israeliana di evacuare le postazioni al confine.
L’Italia ha risposto con una ferma protesta, il ministro della Difesa Guido Crosetto ha comunicato con il suo omologo israeliano e ha convocato l’ambasciatore di Israele a Roma, sottolineando che i ripetuti attacchi israeliani potrebbero configurarsi come crimini di guerra. Il primo ministro irlandese ha altresì affermato che tali incidenti non possono essere tollerati. Anche il governo spagnolo ha espresso una condanna risoluta, richiedendo il rispetto delle truppe dell’Unifil.
Il portavoce dell’Unifil, Andrea Tenenti, ha confermato che l’attacco è stato un atto deliberato dell’esercito israeliano e ha ribadito che la missione non ha l’incarico di disarmare Hezbollah, ma deve innovare la propria presenza in Libano. Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu è l’unico a poter decidere su eventuali modifiche alla missione.
Le reazioni internazionali continuano ad arrivare, con l’Alto rappresentante della Politica estera dell’UE, Josep Borrell, che ha definito l’operato israeliano come “inammissibile”. I ministri della Difesa di Francia e Italia hanno programmato una riunione per discutere la situazione. Sul campo, i report indicano che le forze israeliane hanno colpito anche un carro armato e altri obiettivi vicino alle postazioni Unifil.
Dal fronte politico, la Casa Bianca ha espresso preoccupazione e ha chiesto a Israele di garantire la sicurezza delle forze di pace, mentre il Regno Unito ha ribadito che gli attacchi contro le forze di pace non possono essere accettati. La Cina ha chiesto un’indagine sull’incidente, sottolineando l’importanza della responsabilità e della sicurezza del contingente Unifil.