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mercoledì, Ottobre 16, 2024
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Non solo ‘stiamo facendo la storia’: +500mila italiani in povertà alimentare

Nel 2023, i dati sulla povertà alimentare in Italia dipingono un quadro allarmante. Secondo il quinto rapporto di ActionAid, 500mila persone in più rispetto al 2022 si trovano nella condizione di povertà alimentare, portando il totale a 4,9 milioni, pari all’8,4% della popolazione sopra i 16 anni. Questo significa che circa 2,9 milioni di italiani non possono permettersi di mangiare fuori casa nemmeno una volta al mese, il 5,8% della stessa fascia di età.

L’aumento di questi valori rappresenta un’inversione di tendenza dopo anni di diminuzione, con un incremento del 40% negli aiuti alimentari distribuiti negli ultimi cinque anni. La deprivazione alimentare materiale si riferisce all’incapacità di fare un pasto completo almeno una volta ogni due giorni e quella sociale alla mancanza di mezzi per mangiare con amici o familiari. Tra il 2019 e il 2022, la deprivazione materiale era scesa dal 9,9% al 7,5%, mentre quella sociale era passata dal 6,9% al 4,8%, grazie anche al Reddito di cittadinanza. Tuttavia, nel 2023, entrambe le forme di deprivazione hanno mostrato un aumento di circa 1 punto percentuale.

I dati indicano 4,9 milioni di persone in deprivazione materiale e 2,9 milioni in deprivazione sociale. La crescita di chi riceve aiuti alimentari dal Fondo di Aiuti Europei agli Indigenti (Fead) tramite enti del terzo settore è aumentata del 40%, passando da 2,08 milioni a quasi 2,91 milioni di beneficiari. Tutte le regioni, tranne il Friuli-Venezia Giulia, hanno mostrato un incremento nella richiesta di aiuti.

Nella classifica per città, Roma è la prima con 152.572 beneficiari, seguita da Palermo, Catania, Napoli e Milano. Catania, Reggio Calabria e Palermo sono le città con le percentuali più alte di beneficiari rispetto alla popolazione residente.

Roberto Sensi di ActionAid sottolinea che, sebbene gli aiuti alimentari siano aumentati, restano una risposta necessaria ma insufficiente alle cause strutturali della povertà alimentare. È fondamentale quindi rinnovare le politiche di contrasto e implementare un monitoraggio che consideri aspetti economici, sociali e il benessere complessivo delle persone.

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