Nove escursionisti tedeschi sono stati colpiti da norovirus e hanno richiesto assistenza al pronto soccorso dell’ospedale di Bressanone a causa di vomito e diarrea. Inizialmente si sospettava un’intossicazione alimentare, ma l’Azienda sanitaria dell’Alto Adige ha confermato la diagnosi di norovirus e ha informato che la situazione clinica dei pazienti non era grave; tutti sono stati dimessi e stanno guadagnando la guarigione. Sono stati eseguiti esami di laboratorio per identificare la causa dei sintomi, e sono state adottate misure per prevenire la diffusione del virus, tra cui comunicazioni informative sulle pratiche igieniche.
Il norovirus, scoperto nel 1972, è uno dei principali responsabili di gastroenteriti acute non batteriche. Si diffonde specialmente in ambienti comunitari come ospedali, case di riposo e scuole. Il periodo di incubazione varia da 12 a 48 ore, e i sintomi includono nausea, vomito, diarrea acquosa e crampi addominali. Sebbene la maggior parte delle persone guarisca in uno o due giorni, è importante bere liquidi per contrastare la disidratazione, con particolare attenzione a bambini, anziani e persone con salute fragile.
Il norovirus è altamente infettivo; basta una piccola quantità di particelle virali per contrarre l’infezione. Può essere trasmesso da persona a persona, attraverso acqua o cibo contaminati, e per contatto con superfici infette. La trasmissione più comune avviene tramite cibi e acqua non sicuri.
Per prevenire la diffusione del virus, è fondamentale rispettare rigorose norme igieniche nella manipolazione e distribuzione di alimenti e bevande. I norovirus sono resistenti e possono persistere nell’ambiente, rendendo necessarie misure precise. È cruciale lavarsi le mani frequentemente prima di maneggiare cibo, evitare il contatto con gli alimenti se si è malati, disinfettare superfici e materiali contaminati, utilizzare solo cibo certificato e separare i soggetti con pannolini dalle aree di preparazione del cibo. Implementare queste pratiche igieniche è fondamentale per contenere e prevenire focolai di infezione.