Nuoto nel mare d’inverno, affrontando qualsiasi temperatura, purché ci sia sole. Nuoto spesso da solo, con una cuffia di gomma pesante a proteggere la testa dal freddo, mentre gli occhialini mi concedono la visione subacquea. Con il passare del tempo, ho scoperto che nuotare in inverno è molto più piacevole rispetto all’estate, quando il mare è affollato e caldo. Da anni, le temperature dell’acqua non scendono sotto i 13,5 gradi, una situazione che, per noi “nuotatori del tempo avverso”, rappresenta un certo rammarico, poiché la sfida di affrontare acque più fredde è diminuita. Tuttavia, il nuoto in mare d’inverno non è solo sfida, ma piacere, anche quando le temperature esterne si avvicinano ai 4-5 gradi.
Entrare in acqua significa trovare la propria dimensione, godendo del movimento ritmico del nuoto e della respirazione. Quando l’acqua è limpida, l’esperienza è arricchita dalla vista di pesci e scogli, mentre il panorama circostante offre conforto e bellezza. Durante certe giornate, il contrasto tra il nuotare in acqua a 14 gradi e la vista della neve sulle montagne è esaltante. Il freddo è più una questione mentale; quando sei in acqua, il movimento continuo genera benessere e non avverto il freddo fisico, ma solo quando è prudente uscire dopo circa 40 minuti.
Dopo la nuotata, sento una carica di adrenalina e un’energia supplementare, quasi come se avessi una corazza sulla pelle. Il nuotare d’inverno attiva ogni muscolo del corpo, molto più intensamente rispetto all’estate, quando il mare può arrivare a temperature insopportabili. Le ondate di caldo estivo creano un contrasto con le perturbazioni che possono portare temporali, e nuotare in inverno offre una stabilità che permette di scoprire i cambiamenti del riscaldamento globale.
Osservo branchi di pesci mai visti prima e anche meduse, ora più frequenti anche in inverno. La situazione marittima cambia e si nota la diminuzione della posidonia, fondamentale per l’ecosistema. Nuotare è per me una medicina e d’inverno il bisogno aumenta, non per esibizionismo, ma per il benessere che ne deriva. Spesso, attiro l’attenzione di spettatori stupiti sulla riva, ma per me, questa esperienza è pura fortuna. Quando esco dall’acqua, la domanda ricorrente è: “Non è troppo fredda?”. La mia risposta è sempre la stessa: “Per me no!”