Il Nobel per la Chimica 2024 è stato assegnato a Davide Baker, Demis Hassabis e John M. Jumper per le loro ricerche sulla struttura delle proteine. Baker, un ricercatore dell’Università di Washington a Seattle, è stato premiato per la sua pionieristica comprensione sullo studio e la progettazione di nuove proteine, utili in vari ambiti tra cui farmaci, vaccini, nanomateriali e sensori. Hassabis e Jumper, entrambi ricercatori dell’azienda Google DeepMind, hanno sviluppato il modello di intelligenza artificiale AlphaFold2, che è capace di analizzare la struttura di oltre 200 milioni di proteine. Questo modello ha reso accessibili dati preziosi per oltre due milioni di ricercatori in 190 Paesi, con applicazioni significative in aree come la resistenza agli antibiotici e la progettazione di enzimi per la degradazione della plastica.
Il Nobel di quest’anno evidenzia l’importante ruolo di Google e dell’intelligenza artificiale nello sviluppo di tecnologie che accelerano la ricerca scientifica. La presenza di tali innovazioni è cruciale per i recenti progressi nella biologia e nella chimica. Non è un caso che anche Geoffrey E. Hinton, premiato per la Fisica, sia stato un ricercatore e dirigente di Google, sottolineando il legame tra il premio Nobel e le recenti esplorazioni nell’intelligenza artificiale. Hinton, pur avendo lavorato per Google fino all’anno scorso, ha manifestato preoccupazioni riguardo al rapido sviluppo di alcuni sistemi di intelligenza artificiale.
In sintesi, il Nobel per la Chimica 2024 rappresenta un traguardo significativo nel campo della biologia strutturale, riconoscendo il contributo innovativo di Baker nella progettazione di proteine e l’impatto rivoluzionario di AlphaFold2 sviluppato da Hassabis e Jumper. Queste scoperte non solo avanzano la conoscenza scientifica ma hanno anche ripercussioni pratiche su sfide globali come la salute pubblica e l’inquinamento. La premiazione sottolinea l’intersecarsi tra tecnologia, intelligenza artificiale e scoperte scientifiche, delineando un futuro in cui tali strumenti continueranno a trasformare il panorama della ricerca.
