La Curva dell’Inter ha recentemente riconosciuto attraverso un comunicato sui social la propria responsabilità riguardo alla gestione della Nord, in seguito all’inchiesta della Procura di Milano che ha colpito il gruppo ultras. L’ultra movimento ha annunciato una ristrutturazione interna per porre fine all'”economia di curva”, che prevedeva pratiche di sovrapprezzo sui biglietti. Da ora in poi, i biglietti saranno acquistati individualmente senza sovraccosti e sarà esposto un nuovo striscione al San Siro con il messaggio: “Dal 1969… Uniti, fieri e mai domi”. Durante le trasferte, la rappresentanza della Curva sarà identificata dal drappo “Secondo Anello Verde”.
Nel loro comunicato, gli ultras hanno riconosciuto che la situazione attuale è in parte il risultato della loro inattività nel monitorare la gestione economica e organizzativa della Nord. Hanno spiegato che l’accentramento di poteri, che si è verificato specie dopo la pandemia, ha permesso a un numero ristretto di persone di gestire ingenti somme di denaro, senza che i membri più assidui avessero piena consapevolezza e accesso ai conti. Questo ha generato una “escalation economica”, attratta da interessi speculativi. I tifosi, pur pagando regolarmente i biglietti attraverso i canali ufficiali, hanno usufruito di un sistema di approvvigionamento privilegiato che ha portato a un sovrapprezzo che veniva poi accantonato per spese comuni straordinarie.
La Curva ha dichiarato di aver appreso dagli errori e ha deciso di azzerare l’economia di curva, costituendo un nuovo direttivo con un rappresentante per ogni gruppo. Questo nuovo assetto non prevede più alcun servizio di biglietteria, costringendo i tifosi, in particolare per le trasferte, ad acquistare i biglietti in modo individuale. Gli ultras sottolineano la resilienza della loro storia e ribadiscono l’intenzione di riaffermare un’identità coesa e organizzata, dimostrando forza e consapevolezza nel superare le difficoltà recenti.