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sabato, Ottobre 12, 2024
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Nuovo farmaco per l’obesità: perdita di peso fino al 22%

La ricerca scientifica ha raggiunto una fase cruciale nel trattamento dell’obesità, una malattia cronica in crescente diffusione. Secondo l’ISTAT, nel 2021 in Italia il 36,1% della popolazione adulta era in sovrappeso e l’11,5% soffriva di obesità. La novità terapeutica, Tirzepatide, recentemente introdotta in Italia, potrebbe avere un impatto significativo considerando il legame dell’obesità con malattie metaboliche, cardiovascolari e oncologiche. Questa molecola unica non solo facilita la perdita di peso, ma riduce anche i principali fattori di rischio cardiovascolare.

Molti individui hanno tentato diverse diete e programmi di esercizio fisico senza consultare un medico, spendendo tempo e denaro senza risultati duraturi. Con Tirzepatide, i risultati possono apparire già dopo quattro settimane, rispetto ai cinque mesi richiesti da altri farmaci. Questo approccio riduce l’ansia legata ai cambiamenti di dosaggio e semplifica la gestione della terapia, migliorando la motivazione e l’aderenza al trattamento. Inoltre, ha un ottimo profilo di tollerabilità con effetti collaterali minimi.

Il Prof. Paolo Sbraccia, esperto di medicina interna, sottolinea come Tirzepatide funzioni su due recettori (GIP e GLP-1) per ridurre l’appetito e favorire la perdita di peso. Negli studi clinici, il farmaco ha mostrato risultati notevoli: dopo 72 settimane, i pazienti che lo utilizzavano insieme a dieta ed esercizio fisico hanno riportato una riduzione del peso del 16% con il dosaggio di mantenimento di 5 mg, e una perdita del 22,5% con il dosaggio massimo di 15 mg.

Oltre a favorire la perdita di peso, Tirzepatide migliora anche parametri come la pressione arteriosa e i trigliceridi. È indicato per pazienti con indice di massa corporea superiore a 30 e per quelli con indici tra 27 e 29, soprattutto se affetti da complicanze come ipertensione o apnee notturne.

Tuttavia, i costi di questo farmaco sono significativi e non sono ancora coperti dal Servizio Sanitario Nazionale. Il Prof. Luca Busetto evidenzia come la prescrizione in regime privatistico possa portare a un uso non adeguato, mentre la non rimborsabilità solleva questioni di equità, poiché l’obesità colpisce maggiormente le fasce socioeconomiche svantaggiate. È quindi auspicabile una politica di rimborso parziale per soggetti ad alto rischio, per ridurre poi i costi per trattamenti successivi e ospedalizzazioni.

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