Con l’arrivo dell’inverno e l’aumento dei virus respiratori, tra cui influenza e Covid, molti ospedali stanno reintroducendo l’obbligo di indossare mascherine, in particolare nei reparti più vulnerabili. L’ospedale di Brescia ha deciso di reimporre l’uso delle mascherine Ffp2 per pazienti, visitatori e caregiver, in risposta a un incremento dei casi di Covid nella zona. Anche in altre regioni, come la Campania, si stanno dando indicazioni simili.
Dal primo luglio, le misure anti-Covid non erano più obbligatorie, includendo la rimozione della necessità di mascherine nei reparti con pazienti fragili. Tuttavia, i direttori sanitari possono ora decidere di ripristinare le misure di protezione in base alla situazione epidemiologica e alla tipologia di pazienti. Massimo Andreoni, direttore scientifico della Simit, sottolinea l’importanza di mantenere bassi i casi di virus respiratori negli ospedali, dove sono presenti persone fragili.
D’altro canto, Matteo Bassetti, direttore di Malattie infettive al policlinico San Martino di Genova, critica la reintroduzione delle misure anti-Covid, definendola “assurda” e affermando che gli ospedali non dovrebbero restare prigionieri di queste pratiche. Secondo lui, esistono ancora retaggi delle misure precedenti che limitano l’efficacia del sistema sanitario.
Fabrizio Pregliasco, virologo e direttore dell’Irccs ospedale Galeazzi-Sant’Ambrogio, afferma che convivere con il Covid implica l’adozione di misure protettive, specialmente nei contesti ospedalieri. Sottolinea l’importanza di proteggere i pazienti fragili, poiché il virus continua a rappresentare una minaccia per le persone più vulnerabili.
In contrasto con queste prospettive, Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica dell’ospedale Sacco di Milano, evidenzia che non vi è un allarme Covid negli ospedali e che l’aumento dei tamponi positivi è parte di un quadro più ampio di virus influenzali. Sottolinea l’importanza delle misure igieniche standard, come l’uso di gel e mascherine, specialmente nei reparti con pazienti fragili, mantenendo un approccio che non è esclusivamente legato al Covid, ma parte di una buona prassi ospedaliera.