Oggi, i lavoratori del settore automotive in Italia, rappresentati dalle sigle sindacali Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm, tornano in piazza a Roma per una manifestazione storica che segna il primo sciopero unitario dal 1994. L’evento, che si concentra in Piazza Barberini alle 9:30, culminerà in un corteo verso Piazza del Popolo, dove interverranno i leader sindacali. La protesta si svolge sotto lo slogan “Cambiamo marcia: acceleriamo verso un futuro più giusto” e prevede la partecipazione di delegazioni sindacali europee e mondiali.
Le ragioni della manifestazione sono chiare: i sindacati denunciano una crisi profonda dell’industria automotive, con Stellantis, il principale produttore in Italia, in difficoltà a causa della transizione energetica e della concorrenza dei veicoli cinesi. Le preoccupazioni riguardano soprattutto la perdita di posti di lavoro e la mancanza di prospettive industriali. La situazione è aggravata dai bassi livelli di occupazione, con molti stabilimenti in cassa integrazione.
La crisi si riflette nei dati, con un calo del 10,7% delle immatricolazioni di auto in Italia rispetto all’anno scorso. Il settore fatica a convertirsi all’elettrico e mantiene ancora costi elevati, mentre il mercato dell’usato cresce. Stellantis, che comprende marchi come Fiat e Lancia, affronta blocchi produttivi e riduzioni di personale, mentre il CEO Carlos Tavares ha espresso preoccupazioni sui costi di produzione in Italia rispetto ai concorrenti.
Le reazioni politiche non si sono fatte attendere. Le opposizioni hanno criticato aspramente le affermazioni di Tavares, definendole deludenti e dannose. Anche nella maggioranza di governo ci sono state reazioni negative alle dichiarazioni riguardo ai possibili licenziamenti.
In Germania si discute della chiusura di uno stabilimento Volkswagen, mentre in Belgio si valutano tagli di posti di lavoro in Audi. In Italia, ha suscitato attenzione il presidio dei lavoratori di Mirafiori, che si sono riuniti per chiedere un intervento del governo e un piano strategico per rilanciare il settore automotive.
Il segretario della Cgil, Maurizio Landini, ha sottolineato la necessità di un incontro urgente tra il governo, Stellantis e i sindacati, facendo notare che l’Italia ha capacità produttiva in eccesso rispetto a quanto attualmente si produce.