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giovedì, 14 Novembre, 2024
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Olanda: Sospensione di Schengen per sei mesi a partire da dicembre

L’Olanda ha annunciato il blocco dell’accordo di Schengen, che consente la libera circolazione delle persone tra i paesi europei senza controlli alle frontiere. Questa decisione, presa dal governo del premier Dick Schoof, entrerà in vigore il 9 dicembre e durerà fino all’8 giugno 2025. L’obiettivo principale è limitare l’immigrazione irregolare e combattere il traffico di migranti. La Commissione Europea ha ricevuto il 11 novembre una notifica dal governo olandese riguardo alla reintroduzione dei controlli alle frontiere e ha dichiarato che valuterà la situazione mantenendo un dialogo costante con le autorità olandesi. Una portavoce della Commissione ha sottolineato che le misure di reintroduzione dei controlli devono essere necessarie e proporzionate, e devono rimanere eccezionali e limitate nel tempo, da attuare solo in caso di gravi minacce all’ordine pubblico e alla sicurezza interna.

Anche la Norvegia ha deciso di sospendere l’accordo di Schengen, nonostante non faccia parte dell’Unione Europea. La Norvegia ha comunque firmato l’accordo per la libera circolazione. Il ministro della Giustizia norvegese, Emilie Enger Mehl, ha giustificato la decisione citando il persistere di elevate minacce terroristiche e possibili legami tra stati esteri e il reclutamento di criminali per il terrorismo in Europa. La sospensione in Norvegia è già entrata in vigore e durerà fino al primo dicembre 2024, a causa delle minacce specifiche rivolte a obiettivi ebraici e israeliani, come riportato dalla polizia in un comunicato.

Queste decisioni evidenziano una crescente preoccupazione nei paesi europei riguardo alla sicurezza interna e all’immigrazione, portando a misure più restrittive nei controlli alle frontiere. La situazione in Olanda e Norvegia riflette una tendenza che potrebbe influenzare ulteriormente la politica europea riguardo alla libera circolazione e alla gestione delle frontiere, in un contesto di nuove sfide per la sicurezza e l’ordine pubblico. La questione rimane delicata, poiché coinvolge l’equilibrio tra la sicurezza nazionale e i diritti alla libera circolazione dei cittadini europei.

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